«In treno da Firenze. Alla festa con voi»

Ll ritorno di un uomo vero: Ciccio Baiano domani sarà al Franco Ossola per il V-Day

Non c’è distanza o tempo che tenga, quando si parla del Varese. Quando respiri quest’aria e conosci questa gente, non te le dimentichi più. È il caso di Francesco “Ciccio” Baiano, uno che da calciatore ha giocato e segnato, eccome se ha segnato, in piazze come Foggia ai tempi di Zemanlandia, è stato grande amico e compagno di Batistuta a Firenze, pupillo di Maradona a Napoli, goleador ad Empoli ma anche in Inghilterra, al Derby County.

E, a carriera da poco conclusa, è sbarcato a Varese come vice di Beppe Sannino nella prima stagione in Serie B. Questi colori lo hanno talmente rapito e gli sono rimasti così tanto nel cuore che domenica sarà al Franco Ossola per Varese-Vittuone. Non c’è distanza o tempo che tenga, quando si parla del Varese: Ciccio domenica prenderà il treno da Firenze fino alla Stazione Centrale di Milano, dove troverà l’amico Enzo Rosa, che lo prenderà

in consegna e lo accompagnerà fino a quel Franco Ossola in cui Ciccio, assieme a tutti noi, sfiorò la Serie A. Sarà per lui un concentrato di emozioni, che ci spiega così: «Quando Enzo mi ha invitato a venire allo stadio, non ho esitato a dire di sì, con enorme piacere. Torno a Varese con gioia, perché questa esperienza mi è rimasta nel cuore. Era la mia prima stagione in panchina, al fianco di un mostro sacro come Beppe Sannino. Non potrò mai dimenticarla. Sono rimasto in contatto con tante persone a Varese, Enzo in particolare, e ho seguito con attenzione le vicende del Varese in questa stagione trionfale, ho tanta curiosità di vedere questi ragazzi che hanno riportato in alto il nome di una città intera. Questa società e questi giocatori meritano il meglio, ma anche il pubblico che è stato il 12esimo uomo in campo, e a Varese sa fare sempre la differenza».

Napoli, Foggia, Derby, Empoli, Firenze sono alcune tappe del viaggio calcistico di Ciccio, però quella singola annata sulla panchina del Varese conserva un posto speciale nell’album dei ricordi: «Era la mia prima esperienza in panchina, come detto, e lavorare con Beppe è stato un onore. Eravamo una piccola neopromossa che con fame ed entusiasmo è arrivata ad un passo dalla Serie A. Non posso che essere orgoglioso di quello che riuscimmo a fare».

Una piazza, quella di Varese, che lo ha sorpreso, coinvolto ed emozionato: «All’inizio, tutti mi dicevano che Varese era una città di basket e non di calcio. Però Beppe mi raccontò che nei primi tempi le persone allo stadio erano poche, cinquecento, e quel Varese riuscì nell’impresa di portarne diecimila contro il Padova ai playoff. Di Varese mi è rimasta nel cuore la gente, il gruppo di lavoro, ho vissuto tante situazioni bellissime che avevo provato da calciatore e che non pensavo di provare così presto su una panchina, seppure da vice allenatore».

Negli anni successivi, Baiano ha seguito Sannino, fino all’avventura di Verona sulla panchina del Chievo: «Sono costantemente in contatto con Beppe, ci sentiamo molto spesso e parliamo anche di Varese. Non so se ci sarà anche lui allo stadio, sarebbe bello comunque». Tornare al Varese non gli dispiacerebbe, prima o poi: «É una piazza stupenda, è naturale che voglia tornarci, però ora c’è un bravissimo allenatore che ha fatto bene e che merita queste soddisfazioni. Il mio sogno sarebbe quello di ripercorrere i passi del mio maestro, Beppe Sannino».