«Indispettiti dai modi degli altri soci. E non ci sono appuntamenti fissati»

Parla l’avvocato di Basile e Taddeo, Cesare Di Cintio: «Tempistiche? Finché almeno non ci si vede...»

Sale l’ansia ai piedi del Sacro Monte per conoscere il futuro prossimo e venturo del Varese. Tutto dipende da come si evolverà il presente che, al momento, è ancora avvolto dalle nubi. Pareva che il comunicato emesso dalla quota di maggioranza (Aldo Taddeo-Paolo Basile) venerdì 10 febbraio avesse liberato il cielo sopra il Franco Ossola, con la loro disponibilità a lasciare il timone rimettendo le quote in loro possesso e rischiarando nel contempo anche l’orizzonte; invece la situazione societaria è stata improvvisamente riavvolta dalla nebbia mentre di converso la squadra respira in classifica l’aria di alta montagna. Una situazione paradossale che purtroppo nel calcio non è più un’eccezione.

Ma a prescindere di quanto avviene anche ad altre latitudini, nello specifico dice la sua sull’affaire biancorosso l’avvocato Cesare Di Cintio, legale dei soci di maggioranza. Interpellato da La Provincia di Varese lancia messaggi non troppo criptati su come i suoi assistiti vorrebbero che si evolvesse e si chiudesse la vicenda con una stagione da condurre in porto con vento di bolina e non tra i marosi.

Che io sappia domani, che è venerdì, non ho in calendario nessun incontro a meno che me lo abbiano fissato in queste ore. Ma non mi risulta. Da parte mia ho solo dato la mia disponibilità a vedersi, ma da qui a dire che è fissato un incontro non è vero.

Guardi le dico questo: i miei assistiti desiderano solo il bene del Varese e dunque sono aperti a qualsiasi ipotesi purché questo faccia il bene della società, della squadra, dei tifosi e della città in generale.

Io penso che chi detiene una maggioranza abbia degli obblighi, ma abbia pure dei diritti. Vi è la disponibilità a sedersi e a parlarsi. Quello che finora non è avvenuto. E poi va anche detto che finora nessun imprenditore si è fatto avanti.


Questo non lo so. Finchè non ci mettiamo attorno ad un tavolo e parliamo non potremo mai conoscere nulla. Finora io ho parlato solo con l’avvocato del Varese.


Diciamo che non sono piaciute certe decisioni prese, ad esempio il comportamento avuto verso il direttore sportivo Alessandro Merlin che aveva fatto bene. La squadra è prima in classifica e qualcuno l’avrà pure costruita. Questo modus operandi degli altri soci ha indispettito i miei assistiti.


Va probabilmente capito che siamo nel mondo calcio e che non tutti i soci sono intercambiabili.

Fulminea come ci vorrebbe del tempo. Fino a quando non cominciamo quantomeno a vederci…