Italia, aperitivo spagnolo. Fuori Candreva, c’è Florenzi

Conte torna ai suoi fedelissimi, ma deve risolvere i dubbi sugli esterni

Ci siamo, il gran giorno della super sfida è arrivato. Appuntamento alle 18, con diretta su Raiuno e Sky Sport 1, per l’ottavo di finale più atteso e delicato. L’aperitivo, se proprio non volete rinunciare a questo rito post giornata lavorativa, oggi si fa con gli Azzurri. Prima (si spera) gara da dentro o fuori per l’Italia a Euro 2016, che ritrova la Spagna quattro anni dopo la finalissima del 2012. L’auspicio, naturalmente, è che le cose vadano diversamente.

Così come sono diversi gli interpreti, specie sulla nostra sponda, e altrettanto lo saranno spirito e forze in campo. A Kiev gli Azzurri arrivarono stremati dopo aver battuto la Germania e, nonostante quello, provarono a giocarsela con i campioni in carica. Quella di oggi è, invece, un’Italia che punta tutto sulla forza della sua difesa e sulle ripartenze. Che non vuol dire partire sconfitti, anzi, ma, consci dei propri mezzi, aspettare l’avversario, lasciarlo giocare e colpirlo alla prima disattenzione. L’ultima partita del girone, inoltre, ha permesso a buona parte degli Azzurri di rifiatare.

Il 4-0 della finale di Euro 2012 coincide sia con la peggior sconfitta agli Europei nella storia dell’Italia, sia con la miglior vittoria della Spagna nella competizione (al pari di Spagna-Irlanda 4-0, sempre nel 2012).
Gli Azzurri hanno incontrato le Furie Rosse due volte nelle fasi a eliminazione diretta di un Europeo, entrambe sorridono ai nostri avversari: sconfitta ai rigori nel 2008 e ko in finale nella già citata funesta notte di Kiev 2012. Per gli amanti delle statistiche, della cabala e delle scommesse, è anche vero che l’Italia non ha mai perso due partite nello stesso Europeo (nei 120 minuti). Gli Azzurri, inoltre, non trovano il pareggio in un grande torneo da otto partite. L’Italia aveva impattato (nei 90 minuti) in sei delle precedenti otto gare.

Messi da parte gli esperimenti visti contro l’Irlanda, Antonio Conte torna ai fedelissimi che hanno conquistato la qualificazione agli ottavi con due vittorie nelle prime due partite del girone. Buffon tra i pali, difesa a tre Barzagli-Bonucci-Chiellini, visto che il “made in Juve” è un usato garantito da cui non si può prescindere. L’unico vero dubbio del ct è su come rispondere alla sicura assenza di Antonio Candreva, out per il persistere di un fastidio all’adduttore. De Rossi in regia, protetto da Parolo e Giaccherini, su questo non ci piove. Ballottaggio aperto, invece, sugli esterni. Gli ultimi exit poll dal ritiro azzurro danno Florenzi in pole position per la fascia destra. Nella logica dell’equilibrio tattico, sulla corsia mancina è corsa a due fra Mattia De Sciglio e Matteo Darmian. Bernardeschi non ha certo brillato contro l’Irlanda, El Shaarawy sembra invece una mossa troppo offensiva. In attacco torna la coppia Eder-Pellè.
La Spagna dovrebbe continuare con la solita formazione tipo: 4-3-3 con De Gea; Juanfran, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba; Fabregas, Busquets, Iniesta; David Silva, Morata, Nolito.
Alle 21 l’ultimo ottavo fra Islanda e Inghilterra: tutto già scritto, o forse no?