Jogela e Junakovic, chi sono costoro?

Stefano Vanoncini, vice di coach Moretti, vi racconta le ultime facce nuove della Pallacanestro Varese. «Dovremo aggiungere un settimo straniero. Loro hanno una grande opportunità: convincerci»

Continuano i lavori in casa Pallacanestro Varese, con due volti nuovi in più. Da inizio settimana si è aggregato al gruppo anche , aggiungendosi a . Sono i due ragazzi in prova, che potrebbero, e il condizionale in questo caso è d’obbligo, giocarsi il posto di quarto comunitario nel roster.

In pochi li conoscono, quindi assieme a , vice di , andiamo alla scoperta di queste due facce nuove: «Bisogna innanzitutto partire con qualche premessa: i ranghi erano ridotti e avevamo quindi bisogno di giocatori che ci aiutassero ad avere la squadra al completo su tutti i ruoli in questi primi giorni. Ed il primo obiettivo era questo. L’ideale era di avere un play ed un giocatore che potesse giocare da lungo, in mancanza di .

Questo è sostanzialmente il primo motivo per cui abbiamo deciso di chiamare Junakovic e Jogela ad allenarsi a Varese. In secondo luogo, contemporaneamente al fatto che ci stanno aiutando negli allenamenti, c’è da dire che sono due giocatori di un certo interesse, e volevamo avere la possibilità di valutarli sul campo. Perché, senza girarci troppo attorno, non c’è miglior modo di valutare un giocatore se non quello di vederlo all’opera con i propri occhi per farsi un’idea ben chiara. Terza ed ultima premessa: dovremo aggiungere un settimo straniero per ottemperare agli obblighi di regolamento, e abbiamo margine per il tesseramento di un quarto comunitario. La scelta potrebbe, e ripeto potrebbe, ricadere su uno di questi due giocatori, qualora ci convincessero». La decisione arriverà non appena ci sarà la possibilità di vederli entrambi all’opera nelle amichevoli: «Abbiamo una deadline che è l’inizio del campionato, a termini di regolamento. E decideremo in base alle sensazioni che riceveremo: abbiamo margine per verificare sul campo. Capiremo dove c’è più bisogno di un rinforzo, ed agiremo. Il giocatore da prendere dovrà essere comunque un completamento. Capisco la curiosità, ma c’è bisogno di tempo per decidere». Chiuso il capitolo delle premesse, passiamo al sodo. Jogela e Junakovic, che giocatori sono? «Tauras Jogela è un ragazzo lituano del 1993, e si sta dimostrando un giocatore molto versatile. Considerando anche la scuola cestistica da cui proviene, quella lituana, dimostra una profonda e completa conoscenza della pallacanestro. Sta lavorando bene, sa giocare sia fronte a canestro che spalle a canestro. È un prospetto interessante soprattutto se consideriamo che è un ’93. Nella scelta, noi ci faremo un’idea sia di capacità che di atteggiamento, ma abbiamo già delle buone indicazioni a riguardo».

Da Jogela a Junakovic: «Martin è un giovane playmaker croato del 1994, che però è arrivato a Varese solo lunedì, mentre Jogela è in gruppo da più giorni. È un giocatore rapido, un playmaker molto frizzante e di prospettiva. Avendolo visto solo per qualche allenamento, mi riservo qualche giorno in più per esprimere un giudizio. È un giocatore che dovrà gestire il pallone e la squadra, quindi va sostanzialmente visto all’opera». Giocatori in prova a parte, il lavoro di preparazione procede bene: «Tutto sta andando esattamente come previsto, abbiamo fatto una scelta mirata per portare il prima possibile i ragazzi ad un livello accettabile di condizione. I livelli di forma fisica non si potevano controllare a priori, per età ed esperienze diverse, quindi abbiamo deciso per un programma di adattamento che procede speditamente. Adesso non resta che continuare a lavorare sodo».