Johnson è un diesel, Maynor domina. Pelle sta studiando da centro titolare

Dopo tante partite passate a guardare si rivede Avramovic. Le pagelle della Openjobmetis Varese

Come sempre, è un motore diesel. Ci mette un po’ ad accendersi, ma quanto è in moto è difficile da arginare.

Ad un solo punto dalla doppia doppia, questa sera gioca un tono sotto al suo standard abituale. L’energia di Trento a volte lo mette in difficoltà, riesce a mettere a referto i soliti 13 rimbalzi ma a tratti è un po’ distratto.

Non era al top, era reduce da due settimane di allenamenti a singhiozzo, eppure si prende la squadra sulle spalle nel momento decisivo e la porta al successo. Come direbbe Caja, la differenza tra averlo e non averlo è la stessa che c’è tra il mangiare e lo stare a guardare gli altri che mangiano.

Non era facile entrare nel modo in cui è entrato lui, dopo tante partite a giocar poco. Ci mette poco a lanciare i suoi segnali: palla rubata, contropiede lanciato, canestro e fallo subito: poi deraglia un po’, ma va bene così.. Bentornato.

Fa meglio di Anosike per una sera, è presente e decisivo quando sale la tensione. Ogni partita che passa aggiunge una tacca di esperienza in più. Sta studiando da centro titolare, la strada è ancora lunga ma lui c’è.

Tanta energia soprattutto in difesa, un assist al bacio per la planata a canestro di Pelle. Tante piccole cose, che sommate fanno la differenza.

La sua prima parte di partita è negativa, molto negativa, perché soffre tanto in entrambe le fasi del gioco. Sembra quasi sconsolato però una tripla di rapina lo sblocca e nel finale Caja decide di insistere su di lui, lo tiene in campo, e lui risponde con la difesa e con un 3/4 decisivo.

Un po’ nervoso, un po’ falloso, più presente a rimbalzo e più vivo in generale. Fa il minimo indispensabile.

Ha la straordinaria capacità, e l’astuzia, di lucrare il massimo possibile dalle situazioni difficili. Così mette insieme cinque punti importanti, pur senza tirare benissimo.

Sbatte contro il muro di gomma della difesa trentina, non riesce mai ad avvicinarsi a canestro e spesso cerca soluzioni fuori dal suo “portfolio”. Si trova a forzare in attacco, spesso sbaglia, però trova nel finale due punti importanti che contribuiscono alla rimonta.