La notte dei sogni. Varesini a Cardiff, per vincere

Karim Hammami, Giacomo e Marco Missoni e Marco Bof da ieri sono in Galles: stasera in tribuna vivranno la finale di Champions League contro il Real. Col cuore in gola come tutti gli juventini

Fino alla fine. Tra speranza e attesa, certezze e timori, passione e scaramanzia. Per vivere l’emozione di un evento planetario, per trasformare i sogni in realtà. Per spingere la squadra del cuore sul gradino più alto d’Europa.

Fino alla finale. I varesini Karim Hammami, Giacomo Missoni, Marco Bof e Marco Missoni sono arrivati ieri in Galles («Siamo atterrati a Londra, poi in macchina fino a Cardiff: 2 ore e mezza di viaggio sono diventate 5, ma per la finale si fa questo ed altro») e stasera saranno in tribuna centrale del “National Stadium of Wales” di Cardiff: alle 20.45, la Juventus si gioca la finale di Champions League contro il Real Madrid.

Un appuntamento imperdibile: «Siamo riusciti a trovare quattro biglietti – raccontano Giacomo e Marco Missoni – È stata dura, ma con un po’ di fortuna ce l’abbiamo fatta: ci tenevamo tantissimo a vivere di persona anche la finale dopo aver visto l’impresa contro il Barcellona».

L’organizzazione è in capo a Karim, 43 anni, che ha programmato tutto nei minimi dettagli: serata in città, mattinata di scarico, treno verso lo stadio nel pomeriggio di oggi per non perdere nemmeno un secondo della finale: «Sarà un’emozione enorme – le parole di Giacomo, 29 anni, e Marco Missoni, 27 – Ho già visto in tv troppe finali perse, speriamo di sfatare dal vivo questo tabù. Il Real Madrid sbaglia raramente le partite decisive, ma noi siamo tosti. Comunque finirà, ci sarà da bere: speriamo non sia per dimenticare ma per festeggiare». Prosegue Marco Bof: «La partita sarà emozionante, ma in generale vivere la finale e tutto quello che gli sta intorno sarà una grande esperienza – dice il 29enne segretario generale del Varese – No, ovviamente no: il pronostico non lo facciamo…».

Di fronte, il Real Madrid e i suoi campioni: «Chi temiamo? Sergio Ramos – la risposta in coro dei quattro – Quando c’è da incornare di testa, è sempre lì… Vietato concedere corner e punizioni pericolose. E poi, certo, Cristiano Ronaldo: siamo riusciti a fermare Messi ai quarti di finale, ora serve un’altra grande impresa contro di lui. Rispetto, ma non paura: anche loro ci devono temere».

Su chi puntare tra i campioni della Juve? Marco Bof: «Io prendo Higuain: deve e può essere decisivo». Giacomo Missoni: «Io la difesa: dietro siamo granitici. E poi c’è Buffon: si merita di alzare la coppa al cielo». Karim Hammami: «Dani Alves, Sami Khedira, Paulo Dybala: possono fare la differenza». Marco Missoni: «In partite come questa c’è il rischio che le gambe tremino: ma abbiamo tanti giocatori di esperienza, che sanno e hanno imparato a giocare le partite decisive. Questo farà la differenza».

Immancabile, il capitolo scaramanzie: abbigliamento, oggetti, riti, ognuno ha le sue e anche rivelarle o meno fa parte del gioco. Parte ancora Bof: «Loro hanno tutti la divisa ufficiale, io ho scelto giacca e camicia perché abbiamo dei biglietti da veri signori… Comunque qualcosa di speciale con me ce l’ho: me l’ha donata Maristella, la mamma di Margherita Borsoi di Art4Sport. Cos’è? Ora non posso dirlo: ma, se succede, potrei svelarvelo…».

Giacomo Missoni ha con sé «Lo stesso outfit della partita contro il Barcellona: non ho neanche svuotato le tasche, quello che c’è dentro, compreso il biglietto di quella partita, verrà con me dentro allo stadio. Devo solo stare attento e dare il ticket giusto all’ingresso…».

Con Marco Missoni, anche se non fisicamente, ci sarà «Un amico con cui vedo sempre le partite ma che oggi non è riuscito a venire. Lui ha delle calze fortunate, nere con il simbolo della Juventus: se a inizio secondo tempo le cose non stanno andando bene, di solito le tira fuori e le indossa. Spero di non averne bisogno, ma se necessario evocherò il loro straordinario potere».

Chiude, trascendente, Karim: «Al fischio d’inizio, come sempre, sentirò qualcosa e lì capirò: quella sensazione mi dirà cosa può accadere. Ma la terrò per me». Fino alla fine.