La primavera fa rifiorire la Pro. Giusto in tempo per i playoff

Javorcic, la ritrovata voglia di lottare e il ritorno alle vecchie abitudini le armi dei tigrotti

Mentre il Monza festeggia la promozione in Lega Pro, domenica infatti è arrivata la matematica a confermare quanto si sapeva già da gennaio, la Pro Patria festeggia invece il ritrovamento di sé stessa. È arrivata la rivoluzione a firma Javorcic, la squadra è ripartita, il problema Bonazzi è stato risolto e tutto filerà per il meglio fino a fine stagione. Abbiamo estremizzato ogni concetto usando una certa dose di superficialità, ma il pensiero comune non si discosta molto da quanto appena scritto anche se la realtà non è esattamente così.

Javorcic non ha rivoluzionato nulla, ha solo restaurato quel che era divenuto ormai vetusto, riconsegnando al gruppo la voglia di lottare o, se preferiamo, la responsabilità dei risultati. Proprio su queste pagine abbiamo sempre difeso a spada tratta l’ex tecnico, i dati di fatto dicono che la squadra si era seduta e che forse il cambio alla guida tecnica andava fatto prima così da non deresponsabilizzare un gruppo che tra febbraio, marzo e aprile ha fatto sorridere persino le ultime della classe.

La squadra è ripartita, sì, ma una rondine non fa Primavera. Più volte nel corso della stagione abbiamo assistito a partite vinte qua e là in mezzo a tante brutte prestazioni: adesso è il momento di dare continuità o quanto meno, visto che mancano due partite di campionato oltre agli ancora eventuali playoff, di continuare con le belle prestazioni per le prossime, si auspica, 4 partite.

Punto successivo, Bonazzi. Questo sì, è un problema risolto e, col senno di poi, dovremmo dire che è stato fatto in ritardo. Speriamo semplicemente che non sia troppo tardi.

Ma cosa ha portato di nuovo Javorcic? In realtà ha cambiato poco rispetto a quanto visto in precedenza risfoderando il redivivo Gionta in porta al posto di Monzani e spostando Colombo in mediana utilizzando un assioma tanto semplice quanto efficace: se ho un giocatore di categoria superiore lo metto nella zona di campo dove ha la possibilità di influire maggiormente, in mezzo. Scuderi nel ruolo di terzino destro rappresenta poi una piacevole scoperta, per quanto non nuova, il pragmatismo sui calci piazzati, tre gol su quattro domenica sono arrivati da palla inattiva, un punto di forza finora sconosciuto. Una rondine non fa Primavera si diceva, soprattutto sul campo di una squadra come lo Scanzorosciate, ma fa ben sperare.

Domenica si gioca sul campo dell’Olginatese, i punti di vantaggio sul Pontisola quinta in classifica sono ora 5 a due giornate dalla fine; l’ultima sarà tra due settimane allo Speroni con il Darfo Boario, ormai ufficialmente fuori dai giochi dopo il ko di due giorni fa. Guardando verso l’alto, la Virtus Bergamo è terza con 4 punti di vantaggio sui Tigrotti e tutto sembra predisporre una semifinale con la seconda in classifica, il Ciliverghe Mazzano che nel ritorno ha tenuto un ruolino importante e che è già stato giustiziere della Pro Patria il mese scorso.

Non era ancora Primavera, non c’era ancora Javorcic, non era la Pro Patria di oggi e nemmeno quella che giocherà i playoff tra 20 giorni. Lo diamo per certo, anche se manca la matematica: è Primavera.