La via crucis del Varese 2016/17 si chiude con i 60 giorni di Baraldi

Tutte le tappe di una stagione da dimenticare tra esoneri, sconfitte e terremoti societari. Fino all’ultimo addio

Da giugno 2016 a maggio 2017, le tappe di una stagione deludente dal punto di vista sportivo e disastrosa da quello societario.

il Varese dà il primo segnale di instabilità e di idee poco chiare: nella conferenza indetta per spiegare alla stampa i motivi del mancato approdo in Lega Pro a seguito dell’affaire Bellinzago, la società comunica anche il cambio di guida tecnica. Saluti e baci a Giuliano Melosi, l’uomo della vittoria in Eccellenza che era stato confermato il mese precedente, bentornato ad Ernestino Ramella, che corona il sogno di sedersi sulla panchina del Varese. Nella stessa conferenza stampa, non viene chiarita del tutto la posizione del direttore sportivo Alessandro Merlin, in quel momento assente e non coinvolto nella decisione di esonerare Melosi.

Piero Galparoli lascia la carica di vicepresidente, il ruolo viene assunto da Paolo Basile. Modifiche anche nel Consiglio di Amministrazione: escono Galparoli e Alessio Costa (titolare dello sponsor Happy Dog). Restano Gabriele Ciavarrella, Paolo Basile, Enzo Rosa e il commercialista Andrea Donnini, entra il presidente di Confapi Varese Franco Colombo.

A Varesello viene inaugurato il campo sintetico a cinque intitolato alla memoria di Ottavio Biasibetti, storico cuore biancorosso scomparso il 26 settembre 2016. In quell’occasione viene presentato ufficiosamente Aldo Taddeo, imprenditore della Ital di Sumirago, che si assume l’onere delle spese di sistemazione del fondo in sintetico del campo. Lui stesso si dichiara interessato ad iniziare a finanziare il settore giovanile del Varese, come primo passo per un futuro contributo alla società. Nel pomeriggio il papato di Ernestino Ramella si ferma, dopo sei partite. Fatale al tecnico il pareggio a Bra, ma i primi scricchiolii erano giunti già dopo la netta sconfitta casalinga con il Borgosesia (0-3) e con l’eliminazione ai rigori in Coppa Italia contro la Caronnese. Al suo posto arriva Francesco Baiano, ex vice di Beppe Sannino in Serie B, che viene presentato il 13 ottobre: anche per lui è un ritorno.

Aldo Taddeo entra ufficialmente in società in qualità di vicepresidente. Quella che inizialmente doveva essere una collaborazione limitata al settore giovanile, si tramuta presto in un impegno diverso per l’imprenditore varesino. Paolo Basile, fino a quel momento vicepresidente, resta in sella nel ruolo di direttore generale. Questa la nuova suddivisione delle quote societarie: Basile 51%; Taddeo 29%; Ciavarrella 14; Rosa 5%; Galparoli 1%.

Durante Varese-Chieri, Zazzi riporta un grave infortunio al ginocchio che lo costringe all’intervento chirurgico. Il Varese, in quel momento in testa alla classifica, inizia ad accusare le prime difficoltà. Nel mercato di riparazione non arriveranno centrocampisti adatti a dare la qualità che i primi mesi di campionato hanno dimostrato mancare alla rosa biancorossa.

Il presidente del Varese Gabriele Ciavarrella rassegna le sue «dimissioni volontarie e irrevocabili da presidente e membro del consiglio di amministrazione del Varese per l’impossibilità di condividere un progetto che prescinde dai miei principi». Il giorno dopo il Varese pareggia 0-0 a Borgosesia, con il nuovo acquisto del mercato invernale Gucci in tribuna.

Taddeo e Basile rassegnano le loro dimissioni irrevocabili oltre che il ritiro immediato delle quote da loro detenute (80% del pacchetto azionario). Nella lettera di dimissioni, Taddeo e Basile «lasciano agli altri soggetti della società, che evidentemente raccolgono più gradimento di certa stampa e di ambienti della città, e alle loro maggiori risorse economiche la gestione del Varese con tutte le responsabilità del caso per il bene della squadra, della città e dei tifosi».

Al Franco Ossola, Enzo Rosa e Gabriele Ciavarrella, affiancati dall’avvocato Giuseppe Armocida, indicono una conferenza stampa: «Il Varese non finisce qui, non sparisce e non fallisce. La maggioranza si è dimessa, ma siamo partiti da quando non c’era nulla e ripartiremo ora che invece una base c’è. Dobbiamo recuperare il tempo perduto per ritrovare i finanziamenti necessari» queste le dichiarazioni di Rosa.

Si passa allo scontro frontale, ancora Enzo Rosa e Gabriele Ciavarrella in una nuova conferenza stampa allo stadio definiscono Basile e Taddeo come «latitanti e millantatori», chiedendo a gran voce che si presentino a rimettere le quote (come promesso il 10 febbraio) per consentire al Varese di ripartire.

Taddeo e Basile rispondono in conferenza stampa al Relais sul lago, spiegando la loro versione e confermando la volontà di andare avanti. Il dialogo passa agli avvocati Giuseppe Armocida – per la minoranza – e Cesare Di Cintio – per la maggioranza.

Il primo incontro tra i legali non porta nessuna novità. «Varese Calcio comunica che le parti, attraverso i propri legali, si sono incontrate oggi in un clima di serenità per cercare di trovare una soluzione alle problematiche esistenti nell’interesse esclusivo del Varese, dei tifosi e della città. I legali comunicano che si incontreranno nuovamente nei prossimi giorni».

I soci si trovano per la prima volta uno di fronte all’altro per l’assemblea, che decreta Paolo Basile sarà l’amministratore unico del Varese. La minoranza mette sul piatto il suo progetto, la maggioranza ribadisce la volontà di andare avanti con il suo.

Fabio Baraldi, pallanuotista e imprenditore carpigiano, è il nuovo presidente del Varese: «La società trascinerà la squadra» è la sua prima dichiarazione. Durante la presentazione in Villa Porro Pirelli, il nuovo numero 1 annuncia un «progetto che avrà tre step: nel brevissimo, nel breve e nel medio-lungo termine. Vogliamo vincere la Serie D, se non riusciamo lo faremo l’anno prossimo. Poi dopo la Lega Pro punteremo alla serie B». Sulla situazione debitoria del club risponde il vicepresidente Taddeo, dicendo che in tre settimane la situazione debitoria sarebbe stata risolta.
Dopo aver battuto la Pro Sesto, il Varese ha la possibilità di prendersi la testa della classifica nel recupero contro la Pro Settimo: finisce 0-0, aggancio fallito. Poi, la domenica, il tracollo contro il Legnano ultimo: 1-2 a Masnago, Varese a -4 dal Cuneo. Con la vittoria in casa contro la Varesina (13 aprile), il divario diventerà di due lunghezze.

Il presidente Baraldi e il vicepresidente Taddeo, interrogati sulla situazione debitoria del Varese, rispondono allo stesso modo: «Non sentiamo nessuno lamentarsi».
A Gozzano il Varese perde 2-1 e abbandona il sogno primo posto: il Cuneo sale a +5 a due giornate dal termine. Con le due vittorie contro Bustese e Verbania il Varese centra il secondo posto scavalcando in volata il Borgosesia.
La stagione si chiude in finale playoff: dopo il ko con il Gozzano, le dimissioni di Fabio Baraldi da presidente del Varese. La sua reggenza è durata 60 giorni.