L’impero di Milano. Biancorossi in 4a fila

Per carità, mettiamo subito le mani avanti: mica che qualcuno se la prenda sul personale, che abbiamo già dato. È un gioco, nulla di più: le nostre macchinine messe in fila sono lì a mostrare quelli che sono (secondo noi) i valori in campo. Ora che le bocce sono ancora ferme. Eccoci qui: con tanto di faccia e firma, pronti a essere smentiti e presi per i fondelli. Una griglia di partenza, dal primo all’ultimo: senza la pretesa di avere la palla di cristallo, e con qualche azzardo che se andassimo a uno sportello della Snai potrebbe fruttarci un bel gruzzoletto.

La prima cosa da dire è che Milano farà un campionato a parte: mai come quest’anno lo scudetto è già assegnato, per una squadra che rispetto allo scorso anno si è rafforzata e, segnatevelo, giocherà pure una grande Eurolega. L’unica squadra che potrebbe fare il solletico alla corazzata di Luca Banchi è Sassari: un duello che ha vissuto il suo antipasto nella Supercoppa, ma purtroppo per Meo e i suoi amici il risultato del campionato sarà diverso. Questi nomi li hanno fatti più o meno tutti, è vero: la Provincia di Varese è diventata scontata? Non sia mai.

Avanti con qualche sorpresina, dai. Dietro alle due grandi arriva Reggio Emilia perché, sì: vogliamo dare credito a chi ha investito senza paura di sborsare più soldi del dovuto per portarsi a casa dei giocatori italiani. Crediamoci, su. Di fianco c’è Charlie con la sua Venezia: squadra equilibrata, curiosità di vedere Recalcati di nuovo alla guida di una squadra coi soldi dopo i due anni da pasionario a Montegranaro.

Sorpresa sorpresa: a noi Brindisi piace. Certo, avrà l’impegno delle coppe e la squadra non è lunghissima: ma in Puglia hanno tirato fuori dal cilindro un paio di scelte che potrebbero spaccare. E Cantù? Arriva, arriva: eccoli in terza fila con i galloni di “squadra più migliorabile del campionato”. Perché in Brianza hanno rischiato e o la va o la spacca: buon lavoro, Sacripanti.

Ed ecco Varese, lì a giocarsi insieme a Caserta gli ultimi due posti playoff. La squadra del Poz, forte di un quintetto da leccarsi i baffi e di uno dei migliori sesti uomini del campionato (Deane), dovrà risolvere l’equivoco Casella-Okoye (o l’uno, o l’altro) e cavalcare l’entusiasmo.

Si va indietro, a incontrare quelle squadre che “mah, secondo me…”. Ed ecco Avellino, così il nostro amico Vitucci è contento: non gli diamo più i favori del pronostico da portare sulle spalle, e chissà che stavolta giù in Irpinia non riescano a smentirci facendo qualcosa di buono. Deluderà, secondo noi, Roma: troppa freddezza attorno alla squadra, troppo silenzio. Poi, un’altra sorpresina: Trento, che ha tirato fuori una coppia Usa da leccarsi i baffi e che a noi piace parecchio.

Non ci piace, invece, la Virtus Bologna: penalizzazione in classifica e tanta (troppa) gioventù, faranno fatica. Esattamente come Pistoia, Pesaro, Capo d’Orlando e Cremona. Il nome della squadra che retrocederà uscirà da questo poker di squadre. Budget bassi, e per salvarsi ci vorrà anche quella dose di fortuna che al momento non è pronosticabile. No, nemmeno da noi.

Francesco Caielli

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