Lo strano derby della Rina Canturina che adora il Poz

Prima della sfida del Pianella, il Poz ha salutato un’amica speciale
«Volevo portargli una camicia nuova dopo la scenata con Milano»

Il video del suo abbraccio con Gianmarco Pozzecco, lunedì sera al Pianella, prima del grande derby fra Cantù e Varese, è finito in rete ed ha fatto il giro del mondo. «Tant’è che mio nipote Manuel, che lavora alle Canarie, sull’isola di Fuerteventura, lo ha visto e ha avvertito il resto della famiglia».

Rina Cappelletti, 75 anni, è una storica tifosa biancoblu. Tre sere fa era al suo solito posto, alla Mapooro Arena, ad assistere al match che vale una stagione intera, per tutto il suo carico di attese, tensioni ed emozioni che lo rendono, sempre e comunque, un grande spettacolo. Un confronto acceso, vibrante quello fra le due grandi nemiche, “stemperato” in partenza da quell’abbraccio scrutato con un sorriso di apprezzamento da parte di tutto il pubblico del Pianella.


Un’amicizia, quella fra la “sciura” Rina e il Poz, nata per caso, quasi contro la logica dello sport. «Perché io sono sempre stata una tifosa molto “accesa”, anche se adesso mi sono data una calmata visto che agitarsi troppo non fa bene alla mia pressione – scherza la signora Rina – In tribuna, al Pianella, mi sistemo da sempre nei pressi della panchina avversaria. Ed è stato così che una volta Pozzecco, venuto a Cantù a giocare ed accortosi del mio tifo non troppo “amichevole”, ha deciso di salire a salutarmi».
Un gesto ripetuto poi in tante altre occasioni, fino al match di lunedì sera, che ha segnato il ritorno del Poz sulla collina di Cucciago, niente meno che nei panni di capoallenatore “dell’odiata” Varese. Con tanto di omaggio all’amica e rivale Rina, sempre al suo posto, sempre presente, sempre fedele al suo sostegno per Cantù, ma con un occhio di riguardo verso quell’avversario così speciale. «Mio figlio Claudio in gioventù giocava a basket ed ha più o meno l’età di Gianmarco, quindi mi sembra quasi che il Poz sia anch’egli parte della famiglia – racconta col sorriso la signora Rina – Lunedì sera, a fine partita, l’ho visto lasciare il campo scuro in volto e mi è dispiaciuto, anche se ovviamente ero felice per la vittoria della mia squadra».

Due punti importantissimi quelli conquistati dall’Acqua Vitasnella, a caccia, come la Openjobmetis, di un posto nei prossimi playoff. «Per questo dovevamo vincere per forza, non potevamo permetterci un’altra sconfitta visto che ne avevamo già subite troppe». Al Poz, speriamo, non mancheranno le occasioni per rifarsi e – derby a parte – il sostegno dell’amica Rina non mancherà di certo.
«Qualche volta sono andata anche a Desio, in occasione di qualche partita disputata lì da Gianmarco, per vederlo e avere modo di salutarlo». Al di là della storica rivalità, il pubblico di Cantù già in passato aveva saputo rendere omaggio al grande nemico, celebrato con uno striscione di saluto nella sua ultima apparizione al Pianella, da giocatore, con la maglia di Capo d’Orlando. Belle pagine di sport che l’abbraccio di lunedì sera ha ulteriormente rinnovato, davanti a quasi 4.000 anime certamente curiose di scoprire cosa si siano detti in quegli attimi i protagonisti di quel siparietto. «Quando mi ha raggiunto in tribuna, Gianmarco ha esclamato: “Rina, hai visto come sono elegante stasera”».
E la signora Cappelletti ha annuito, senza risparmiare però all’amico-avversario un piccolo sfottò, com’è giusto che sia nello spirito di sana rivalità tipico di un derby. «Non ho avuto il coraggio di farlo per davvero, però gliel’ho detto che mi sarebbe piaciuto portargli una camicia di riserva visto quanto da lui combinato la sera del match contro Milano» conclude la “sciura” Rina.