Maledette feste, Johnson salta Reggio. Per Moretti ecco l’uomo dell’ultimo tiro

Il nuovo acquisto in città stasera, ma per il visto si dovrà aspettare lunedì. Ecco chi è “l’ultima speranza”

Dominique Johnson non sarà a disposizione della Openjobmetis Varese per la partita casalinga di campionato contro la Grissin Bon Reggio Emilia. E, con ogni probabilità, nemmeno per il match di Champions – sempre in programma a Masnago – al cospetto del Neptunas Klaipeda: i tifosi lo potranno ammirare finalmente in campo domenica 18 dicembre, nella delicata trasferta di Trento. Sono ancora una volta le coincidenze burocratiche a mettere i bastoni fra le ruote all’urgenza biancorossa di accogliere un giocatore sul quale sono riposte le speranze di cambiare regime dopo le sconfitte in serie, svoltando così la stagione.

Va ricapitolata la cronistoria della trattativa per capire i motivi che impediranno a coach Moretti di usufruire immediatamente del rinforzo classe 1987. Domenica 4 dicembre le parti (Varese e Johnson) trovano l’accordo economico e si promettono definitivamente fedeltà. Per il “closing”, però, serve che il giocatore definisca la situazione contrattuale con l’Alba, già comunque decisa a rinunciare ai suoi servigi: si tratta di uscire da due anni di un ottimo contratto, non esattamente una matassa immediata da sbrogliare.

La situazione si sblocca martedì pomeriggio, dando il là – ieri mattina – all’inizio delle pratiche per ottenere il visto. Un’ “operazione” che si compone di due tranche, con la prima da sbrigare nel paese di residenza, la seconda in quello di destinazione. Johnson, la cui residenza attuale è Berlino (e menomale perché, fosse stata ancora negli Usa, il tutto avrebbe richiesto anche un viaggio oltreoceano), per richiedere il documento deve dunque raggiungere il consolato di Francoforte, unica sede in tutta la Germania competente a emettere il permesso per l’ingresso in Italia. I tempi tecnici per la “formazione” dello stesso si scontrano con le festività e con la conseguente chiusura degli uffici tedeschi sia nella giornata di oggi che in quella di domani.

Fatto sta che la guardia uscita da Azusa Pacific dovrebbe entrare materialmente in possesso del visto solo lunedì prossimo, addirittura oltre la palla a due di Varese-Reggio. E solo quel giorno potrà essere tesserato – dopo aver completato l’iter presso la questura di Varese, a visto ottenuto quindi – per il campionato italiano. E per la Coppa? La Fiba richiede il tesseramento entro 72 ore dall’inizio del match, quindi entro domenica alle 20.30: a meno di “miracoli” del fax nella giornata di sabato – miracoli ininfluenti per la serie A, visto che il termine ultimo per la Grissin Bon sarebbe domani alle 11 – esordio precluso pure contro i temibili lituani.

In ogni caso Johnson arriverà questa sera a Varese e venerdì sarà sottoposto alle visite mediche di rito, facendo contemporaneamente conoscenza con l’ambiente. Direttamente interessato da questa incolpevole impasse è l’altro Johnson, Melvin, che resterà arruolabile quantomeno contro i prodi Max Menetti.

Ritardi a parte è arrivato il momento di chiedersi chi sia Dominique Johnson e cosa possa portare alla causa varesina. Parliamo in primis di un atleta ammirato non da oggi dall’area tecnica societaria, in primis da Claudio Coldebella che lo aveva visto dal vivo lo scorso marzo, quando giocò con il Banvit contro Milano in Eurocup. Le referenze sono ottime e arrivano anche dallo stesso club – nel quale Dominique non ha trovato la situazione tecnica inizialmente sperata –

che lo ha lasciato partire: si tratta di un elemento che nella sua carriera europea (due anni in Polonia, poi Maccabi Rishon, poi Turchia prima della Germania) ha sempre migliorato cifre, contratti stipulati e livello di difficoltà con il quale cimentarsi; si tratta di un giocatore, che lo scorso anno è stato il quarto tiratore da tre punti dell’intera Eurocup, capace di pungere da fuori, colpire in penetrazione e, soprattutto, costruirsi un tiro da solo. Ed è proprio questa “skill” della carta d’identità cestistica ad essere stata decisiva nella scelta di Varese, che per un po’ di tempo ha vagliato i già vistati in Italia (Johnson Odom su tutti) e poi i giocatori senza squadra (non valutando percorribile il rischio di prendere una pedina da dover “riattivare” atleticamente): Dominique Johnson – nello scacchiere Openjobmetis – dovrebbe colmare l’atavica mancanza della prima punta in grado di colpire quando gli schemi non servono più, quando il cronometro dei secondi sta per scadere o quando le fasi calde di un incontro annebbiano le idee e richiedono l’emersione del talento puro. A beneficiare del suo apporto saranno sicuramente Eric Maynor (playmaker in crescita che – con un giocatore così vicino – potrà dedicarsi più a costruire che a finalizzare) ed Eyenga (cui la pericolosità del nuovo compagno aprirà maggiori spazi in penetrazione), sperando che al contempo una mano pericolosa in più sull’arco possa decongestionare anche i pitturati avversari.

Tanti “forse”, fino alla prova del campo. E una sola la certezza: per il momento sarà quella di Dominique Johnson l’unica mossa sul mercato di piazza Monte Grappa. Nessuna aggiunta ulteriore nel settore lunghi: si aspetta il ritorno di Luca Campani, probabilmente in campo già contro la Dolomiti Energia domenica 18 dicembre.