Martinenghi, attacco ai campioni. A Budapest per stupire il mondo

Il ranista di Azzate esordisce oggi ai Mondiali. A tenere alto l’orgoglio varesino con lui anche Arianna Castiglioni

Inizia oggi la grande avventura mondiale a Budapest per i due alfieri varesini, Nicolò Martinenghi e Arianna Castiglioni.

I due giovanissimi, dopo il collegiale di Roma con tutta la Nazionale, sono arrivati nei giorni scorsi nella capitale ungherese per prendere parte alla rassegna iridata. Alte sono le aspettative per Nicolò Martinenghi, che scenderà in vasca già oggi: il ranista di Azzate, che difende i colori del Nuoto Club Brebbia ed è allenato da Marco Pedoja, sarà impegnato nelle batterie dei 100 rana, in mattinata. Nel pomeriggio, dalle 17.30 in poi è in calendario la semifinale sempre dei 100 rana, nel caso in cui il classe 1999 dovesse superare le batterie.

Il campione italiano, titolo conseguito agli Assoluti di Riccione ad aprile, si presenta a questo Mondiale con la quinta prestazione stagionale sulla distanza (59”23, record italiano): davanti a tutti il recordman mondiale Adam Peaty con 57”79, poi l’americano Cordes con 58”74, il cinese Yan con 58”92 e l’altro americano Miller con 59”11.

La crescita vertiginosa degli ultimi mesi di Martinenghi lascia però apertissime le speranze di medaglia su entrambe le distanze per lui. In caso di semifinale positiva, la finale dei 100 rana si nuota domani, nel pomeriggio.

Già da martedì Nicolò tornerà nuovamente in vasca per cimentarsi sulla distanza breve, i 50 rana: in mattinata le batterie, nel pomeriggio l’eventuale semifinale. Anche qui, la griglia di partenza potenziale non vede il nostro tra i possibili medagliati: il suo tempo è il sesto stagionale (26”97, record italiano), ma davanti a tutti c’è ancora Peaty con 26”48, poi il brasiliano Gomes con 26”83, l’americano Cordes con 26”88, il sudafricano van der Burgh e il bielorusso Shymanovich con 26”96.

Nicolò è però molto competitivo e soprattutto è in grado di innalzare fortemente il suo livello quando di fianco ha avversari di caratura internazionale. Si è visto specialmente al Trofeo Settecolli di Roma, quando ha saputo sfruttare il fatto di avere Adam Peaty nella corsia affianco per alzare l’asticella e centrare il record italiano nei 100. Martinenghi sarà il più giovane di tutti in vasca, ma ha tutte le carte in regola per far paura ai giganti del mondo: questa stagione lo ha consacrato non più come semplice speranza bensì come vera realtà del nuoto italiano, con i due titoli nazionali e i relativi record su entrambe le distanze. Ha scalato le gerarchie, ha spodestato Fabio Scozzoli dal trono di miglior ranista azzurro, si è accorto lui stesso di avere doti e potenzialità non comuni a questa età. A soli 18 anni, però la strada davanti è ancora lunga e, non dovessero arrivare le medaglie in questa edizione dei Mondiali, ci sarà tutto il tempo e soprattutto il talento per riprovarci.

Come detto, Martinenghi non è l’unico varesino a scendere in vasca a Budapest: con lui c’è Arianna Castiglioni, classe 1997 del Team Insubrika allenata da Sergio Leoni, che si cimenterà sulle medesime distanze, ovvero i 50 e i 100 rana. Per Arianna, nei 100 le batterie e semifinali sono in calendario domani, 24 luglio, mentre l’eventuale finale sarà martedì nel pomeriggio.

La vedremo anche sui 50, a partire da sabato prossimo, 29 luglio: batterie e semifinali, come detto, il 29 luglio mentre l’eventuale finale l’indomani, domenica 30, giornata in cui calerà il sipario sul Mondiale.

Nei 50 rana, Arianna ha migliorato agli Assoluti di Riccione il record italiano che già le apparteneva, portandolo a 30”72. L’avvicinamento a questo Mondiale è stato caratterizzato dalla pubalgia, problema che ha costretto la bustocca a rinunciare a scendere in vasca al Trofeo Settecolli di Roma.

In entrambe le distanze, Arianna può inserirsi in finale e lì far valere la sua potenza e la sua grande forza di volontà. Nei 50 rana ha infatti la nona prestazione stagionale.

Dopo l’esperienza delle Olimpiadi di Rio de Janeiro dell’estate scorsa, la Castiglioni è pronta ad un altro grande appuntamento per la sua carriera: c’è la possibilità di dimenticare la cocente delusione brasiliana, quando la riammissione della giapponese Kanako Watanabe la estromise dalla semifinale a cinque cerchi.

L’Ungheria, da oggi, può essere dolce sia per Arianna che per Nicolò.