«Mediocri non da Milan» Inzaghi divide i tifosi vip

Fontana: «Rosa scarsa, troppi parametri zero e mister acerbo». Poz: «Ma che c’entra Inzaghi se non ci sono uomini di qualità?»

C’era una volta il Milan. Ma gli anni d’oro delle gloriose notti di Coppa dei Campioni, dei Palloni d’Oro, sembrano ormai svaniti. C’era una volta la squadra più divertente d’Europa, che predicava il bel “giuoco”, che faceva sognare, che riempiva San Siro. Ecco, quel Milan è finito. Non c’è più. Ora la sua copia sbiadita piange in campionato, saluta con gli occhi gonfi la Coppa Italia che se ne va, obiettivo stagionale dichiarato. A voler dire la verità, un fallimento su tutta la linea. Il Milan è un fuoco che non si accende più. Per farlo partire serve la legna fine, e continuando ad aggiungere legna grossa, non si va lontano, non si scatena la fiamma. La politica dei parametri zero non garantisce più grandi frutti, e nel fantomatico progetto giovani, la vera legna fine, non si è mai realmente creduto.

Dopo la doppia sconfitta contro la Lazio, in campionato e Coppa Italia, Filippo Inzaghi è stato confermato sulla panchina rossonera. Attilio Fontana, sindaco di Varese, è un grande tifoso rossonero, e ci dice la sua sulla crisi del Milan: «Purtroppo dopo un periodo di grande euforia e grandi capacità economiche, la squadra è stata ridimensionata. A livello tecnico, mi sembra più forte rispetto a quanto stia dimostrando in queste ultime uscite. Per esempio, martedì sera contro la Lazio non meritava la sconfitta. Ma la rosa così com’è non può competere per grandi obiettivi». D’accordo con noi, aggiunge: «Non condivido il fatto di continuare a comprare giocatori mediocri a parametro zero. Si punti su giocatori di qualità, risparmiando sulle riserve, inserendo dei giovani in rosa. Ci sono troppi giocatori simili, troppi doppioni, e nessuno che sappia fare veramente la differenza».

E sull’allenatore Inzaghi, ha le idee ben chiare: «Credo che Inzaghi sia molto acerbo per gestire queste difficoltà. Con il tempo imparerà, ma ad oggi servirebbe altro. Giunti a questo punto però è meglio continuare con lui. Si deve invertire questa tendenza perché il Milan non può essere marginalizzato così». Molto più pragmatico Gianmarco Pozzecco, tifoso milanista e grande amico di Inzaghi, che la vede così: «Per me è molto semplice, i giocatori sono mediocri.

Se poi sei il Milan, non è così facile imporsi quando non hai qualità. Squadre come il Sassuolo possono farlo perché non hanno tutta questa pressione, al Milan non si può. Ma è un momento di transizione ed in una storia gloriosa come quella del Milan può starci. Però credo che aver puntato su Pippo Inzaghi come allenatore sia una scelta oculata. Chiaramente ci vorrà pazienza, perché deve avere la possibilità di lavorare con un organico più forte. Ma non credo si debbano fare grossi allarmismi, serve accettare la situazione per quello che è e lavorare con pazienza per uscirne».