«Mister Ranieri, è la tua vittoria. Ho imparato a credere nei sogni»

Favola Leicester - Andrea Azzalin, preparatore atletico delle Foxes, scrive per noi

Pensarlo un anno fa, al 13 di luglio quando Claudio mi chiamò per questa esperienza sarebbe stata follia pura. Ma devo riconoscere che in questi uomini, perché di questo parliamo, ancor prima che di calciatori, notai subito uno spirito di sacrificio ed un’unità di intenti fuori dal comune. Da quando siamo arrivati a Leicester abbiamo vissuto ogni giorno di lavoro, cercando di ricostruire una credibilità che può facilmente essere scalfita e distrutta dai risultati: che piaccia o no,

di questo vive il mondo del calcio. Ogni giorno lo abbiamo vissuto con la consapevolezza e la grinta che siamo noi ad essere artefici del nostro destino e che non contano il colore della pelle, se sei ricco o povero, se sei amico di uno o dell’altro (e continuate voi come meglio credete la lista infinita di cose a cui possiamo pensare quando parliamo di diversità…). Sono certamente giovane, ma quando lo ero un po’ più di così, per una serie di vicende, mi sono trovato a lottare ogni giorno per costruire il mio futuro, sognando e desiderando di fare quello che sto facendo oggi sin dai tempi delle scuole superiori. Quando ho capito che questa era la mia strada, ho messo giù la testa ed ho sempre lavorato cercando di raggiungere il più velocemente possibile una possibilità: quella di poter scegliere. Voi direte: “Che c’entra questo con il Leicester?” In un certo senso il tutto collima… Quando parti dal fondo, devi per forza avere testa e cuore, non puoi permetterti di mollare di un millimetro, e lo devi fare con la consapevolezza che non sai se arriverai a coronare il tuo sogno, ma c ci credi e per questo vai avanti…Così succede che prima Silvano Danzi sui campi di atletica e poi Giorgio Dossena a Luino si fidano di un matto che ha voglia di sbagliare, di mettersi in gioco e soprattutto di trasmettere in maniera quasi maniacale quella passione viscerale che ancora oggi mi porto dentro come il primo giorno, come se fossi ancora ad Arcisate, Luino e Varese (un pezzo di cuore è sempre li)…Ieri, un ragazzo che ho allenato proprio a Varese – Paolo Capriolo – dopo la gara tra Chelsea e Tottenham, mi invia un messaggio in cui riprende una frase che ho sempre appeso negli spogliatoi al tempo della Berretti di Tony Criscimanni. Dice così: “Presto o tardi l’uomo che vince è colui che pensa di riuscirci”. È stata l’ennesima prova che tutto il tempo passato in campo a spronare, arrabbiarmi, ridere, piangere, sperare e fallire, è stato ben speso ed è servito per arrivare a vincere… Oggi mi ritrovo ad essere nel campionato più importante al mondo, e lo abbiamo vinto! Lo abbiamo vinto perché ogni giorno abbiamo cercato di costruire questa vittoria, sfruttando le nostre armi… Non i grandi nomi, non il blasone: niente di tutto questo. Solo cuore, anima e consapevolezza di dover ogni giorno fare qualcosa per continuare a coltivare quel sogno, che strada facendo ha raccolto l’interesse ed il cuore di tutto il mondo. Da ieri, ma in realtà da un po’ di tempo a questa parte, sto ricevendo un sacco di messaggi di persone che si congratulano e ci ringraziano per aver trasformato questo sogno in realtà… Allora non perdete tempo, credete in tutto quello che fate, qualsiasi cosa sia, fatelo con tutta l’energia e con tutto l’impegno, ma soprattutto con tutto il cuore, sempre… Un giorno, non si sa quando, qualcuno vi farà notare che avrete consegnato al mondo una storia che verrà raccontata negli anni, e che vi scalderà il cuore… Come lo scalda a me ora che scrivo questo pensiero… Ah, dimenticavo…certamente la gioia che provo in questo momento per me, per mia moglie, la mia famiglia, amici e tutti voi che non avete esitato nemmeno un secondo nel farmi sentire il vostro supporto e calore è immensa, ma lasciatemi dire che sono troppo felice per Claudio. Lui, per la persona che è, merita questo ed anche di più. Quindi Mister prenditi tutto il calore e l’affetto che il mondo ti sta riservando in questo momento, te lo meriti, e speriamo che in questo posto dove il calcio si chiama football, ed il rispetto sa ancora dove sta di casa, ci sia spazio per tanto tempo per Uomini come noi! Un abbraccio sincero e carico di commozione da una persona che non smetterà più di credere nei propri desideri e sogni!

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