Mistero libanese: ma chi è Alì?

Dopo l’ufficialità del nome del nuovo presidente la città si interroga. Possiamo fidarci di Zeaiter? Tiziano Masini: «Perché è stato tenuto segreto per tutto questo tempo?». Milanese: «Vedremo...»

Bum. Il ciclone Alì si è abbattuto su Varese e sul Varese, lasciando tutti i malati di biancorosso in preda alle loro domande. Anzi, a una domanda sola: chi è?
Già, perché la giornata di ieri ha visto rincorrersi voci e sussurri, cose che accadono quando le notizie vengono fuori senza troppa convinzione. Già, chi è Alì Zeaiter? Di lui si sa troppo poco: titolare di un’agenzia di viaggi e di una società di import/export (roba di macchine e automezzi), una mezza storiaccia di truffe che l’avrebbe coinvolto nel passato ma non si sa con che ruolo (glielo chiederemo mercoledì), e basta. Logico che la gente si interroghi.

Anche perché, come è ovvio che sia, in sede sono già partite le grandi manovre. A meno di clamorosi passi indietro Aldo Preite sarà il direttore sportivo. Per quanto riguarda il capitolo allenatore sembra si sia raffreddata la pista Auteri, mentre nel pomeriggio di ieri, pensate un po’, qualcuno della società avrebbe addirittura contattato Beppe Sannino (potete immaginarvi la risposta del mister di Ottaviano). Tanto scalpore, poi, ha suscitato la notizia lanciata ieri su queste colonne: ovvero quella società

fondata nel novembre del 2014 da Beppe D’Aniello, quasi a voler mettere le mani avanti in caso di fallimento. Anche di qusto, potete scommetterci, chiederemo conto all’interessato nella conferenza stampa prevista per mercoledì prossimo. Di cose certe, lo avrete capito, per il momento che ne sono poche. Non resta che andare a sfrucugliare nei pensieri di chi ha il biancorosso che corre nelle vene. Proviamo?
Il magistrato Tiziano Masini, giusto per dirne uno. «Questo – dice – è l’hannus horribilis del Varese. Noi che retrocediamo, tutti i casini che stanno succedendo, il Como che va in serie B. Cos’altro ci deve succedere?». Ma noi a Masini chiediamo altre cose. Noi vogliamo sapere cosa ne pensa degli avvenimenti delle ultime ore. Cosa ne pensa di Alì. «La situazione del Varese – dice – è fluida, incerta ed equivoca. Perché al di là del presidente che verrà presentato mercoledì, nulla si conosce del futuro della società. Noi vogliamo sapere quello, niente di più. Anche perché quando si conosceranno gli obiettivi reali, quando sarà definito lo staff, allora non ci sarà spazio per le bugie. Sarà tutto chiaro».

Masini dice che la situazione è equivoca: perché. «Per troppo tempo il nome di questo presidente è stato tenuto sotto traccia, rigorosamente riservato. Perché? Questa cosa non può che destare qualche preoccupazione. Spero che le mie perplessità siano infondate. Perché io amo il Varese, e la mia speranza è davvero che i dubbi e le perplessità di queste ore non abbiano motivo di esistere, e decadano con le prime parole del nuovo presidente».
Non solo Masini. Anche Claudio Milanese, ieri in tribuna per la partita della Varesina, ha voluto dire la sua. «Al momento – ha detto – sappiamo davvero poco di questo presidente. Per quant mi riguarda posso soltanto dire che è una cosa positiva. Non credevamo fosse possibile, e invece è arrivato qualcuno a mettere dei soldi per il bene del Varese. Speriamo che le sue intenzioni siano davvero determinate, che voglia il bene di questa società».
Resta un dubbio, una domanda: perché abbiamo dovuto aspettare una persona arrivata dal Libano per sistemare le cose? «Credo – conclude Milanese – che fosse davvero impossibile ipotizzare l’intervento di un imprenditore varesino. La situazione debitoria del Varese era davvero troppo complicata perché potesse attrarre uno della nostra zona».