«Moretti prepara alla perfezione anche questa partita»

Il nostro Alberto Coriele dà i voti a Varese dopo la partita contro Francoforte, finita 66-62 per i tedeschi

Il miglior marcatore della coppa per Varese stecca in finale, purtroppo, rimbalzando contro dei lunghi più grossi, brutti e cattivi di lui. Non trova quasi mai il canestro, solo tre punti, però nei primi due quarti si rende molto utile in difesa e nel ribaltare il gioco. Nei minuti finali si macchia di due falli su Morrison che trova due giochi da tre, ed uno sulla tripla di Theodore, che sposta la partita dalla parte di Francoforte.

Praticamente perfetto fino a quando commette il quarto fallo, poi perde un po’ di lucidità. Segna in entrata, da tre, con l’arresto e tiro. La difesa dura, fin troppo dura dei tedeschi, non riesce a prendergli le misure.

Anche lui non è preciso al tiro, come Davies, ma in una sera così potrebbe anche passare in secondo piano, soprattutto di fronte alla sua prestazione difensiva. Si applica, si sbatte, lotta, non molla mai, comunque da applausi.

Monumentale. E non era nemmeno al top per la scavigliata di venerdì. Sbaglia praticamente nulla fin dall’inizio, segna la tripla del sorpasso da metà campo sulla sirena del primo quarto, cerca di tenere in piedi Varese quando Francoforte rientra lenta ed inesorabile. Purtroppo non è bastato ma vi preghiamo, confermatelo, perché Chris prima di essere un grande giocatore è un guerriero, un uomo vero. Un uomo da Varese.

Era stato l’eroe della semifinale venerdì sera, non lo è altrettanto in finale ma comunque la sua prova è da applausi, perché fa le cose giuste, è lucido, segna quando è chiamato a farlo. Resta in panchina nel finale quando Davies le combina più di Bertoldo: poteva servire.

Alcune difese da roccia vera, che non puoi scalfire neanche se ci provi. Ad inizio partita è fondamentale a rimbalzo offensivo, rimette in gioco alcuni palloni che sembravano persi. Il suo approccio alla partita è da carrarmato. É perfetto al tiro, però con l’andare della partita si prende sempre meno responsabilità e vive il resto della serata un po’ ai margini.

Pochi minuti, come in semifinale, ma quella carica e quella rabbia che lo hanno sempre contraddistinto non mancano mai. Cerca di giocarsi la sua chance con il massimo impegno possibile nel tempo che ha a disposizione. I suoi occhi a fine partita dicono tutto, quanto ci tenesse, quanto volesse questo trofeo. Bravo Giancarlo, comunque sia andata.

Purtroppo delude, fa amicizia con il ferro e non riesce a scuotersi durante la partita. É l’osservato speciale della difesa tedesca ed i numeri lo testimoniano: 1/7 dall’arco, 3/4 ai liberi. É mancato terribilmente a Varese, perché negli ultimi due mesi era stato perfetto. Ad inizio stagione, quando la palla scottava, faticava a metterla dentro, ma nelle ultime partite ci aveva smentito. Stavolta la mano ha tremato ancora. Una prestazione negativa può capitare, speravamo non fosse questa sera.

Prepara alla perfezione anche questa partita, e fino ad una manciata di minuti dalla fine la missione sembra compiuta. In ogni caso merita un monumento per come ha plasmato questa squadra, per come ha ridato entusiasmo ad un gruppo sfaldato dalle porte girevoli, per come ha fatto tornare a ribollire un popolo intero. Grazie coach, è solo l’inizio del cammino.