Morosini? Colombo se lo mangia. Piras gol e corsa, Disabato è ovunque

Pedone fa impazzire la mediana avversaria, Garbini è un notaio



Colpevole sul gol? Difficile dirlo, anche se è arrivato dall’area piccola. Come sempre viene impegnato poco, ma ha senso della posizione. SCOLARETTO.



Bonazzi lo mette dietro per arginare quello che si dice essere l’attaccante più forte del campionato, Morosini. Lui lo mangia e lo mastica, come un pacchetto di caramelle. MOROSITAS.



Un po’ meno elegante rispetto al solito, giostra bene al centro della difesa pur soffrendo un po’ le triangolazioni avversarie. Alla fine canta di gioia, come il resto della squadra. RENATO ZERO.



Il meno appariscente dei tre dietro, eppure è di un pragmatismo allarmante. NOTAIO.



Aveva sulla sua fascia un giocatore fuori categoria ma lo argina come fosse uno qualunque. Aggiunge il gol a tanta corsa, e un pizzico di personalità che non guasta. VELENO.



Si posiziona davanti alla difesa, poi tra le linee, poi a destra, poi a sinistra, poi in avanti, poi indietro. Per i Tigrotti è ovunque, per gli avversari semplicemente indecifrabile. CRUCIVERBA.



A lui tocca il lavoro oscuro, quello in cui serve tanta forza. JEDI.



Meno appariscente del solito, bada bene a contenere anzichè involarsi nelle sue solite scorribande lungo la fascia. Gestisce bene il fiato, non tira mai indietro la gamba. ALFIERE.



Gioca nel suo ruolo naturale e fa letteralmente impazzire la mediana avversaria emanando qualità ad ogni pallone toccato, meno male che in settimana aveva la febbre. VACCINO. (dal 35’st SANTIC sv – Entra negli ultimi minuti per dar man forte al centrocampo).



Finalmente il centravanti che la Pro Patria stava aspettando. Fa sempre quel che deve fare, non disdegna le conclusioni a rete e riesce a far salire e respirare la squadra. DEFIBRILLATORE. (dal 43’st
sv Muscoli importanti nella bolgia finale).



«E’ passato un quarto d’ora e non ha ancora toccato palla», mormoravano i tifosi sugli spalti. Il motivo era semplice, pur essendo un capitano coraggioso c’era un polpaccio galeotto. KIPLING (dal 19’

6.5
– Gol sul filo del fuorigioco, tanta classe e una miriade di palloni giocati sulla trequarti. Forse conclude poco, ma c’è tanta sostanza. ASSO NELLA MANICA). 

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