Nessun dramma dopo la sconfitta. Il segreto è imparare dagli errori

La delusione di Monza non può cancellare quanto di buono fatto. E quanto ancora da fare

In casa Pro Patria non si vive nessun tipo di dramma. La sconfitta di Monza non può e non deve togliere la convinzione che il gruppo ha in se stesso, così come non deve cancellare quanto di buono è stato fatto e costruito nell’arco degli ultimi mesi.
Occasione sprecata? Forse, ma non troppo. La squadra biancorossa ha vinto la gara di andata allo Speroni per 1-2, un match deciso dagli episodi ma comunque in favore dei brianzoli che si sono ripetuti anche nella gara di ritorno di domenica,

dove forse la Pro Patria non è andata in campo da vera Pro Patria.
Pressione? Sfortuna? Disattenzione dei singoli? Forse tutto questo, forse la sfortuna non c’entra, forse l’atteggiamento mentale di approccio al match non è stato quello giusto, forse semplicemente il Monza è più forte, se anche fosse non ci sarebbe nulla di male.
Chi ha spostato l’obiettivo dei Tigrotti verso l’alto? L’entusiasmo dettato da 11 vittorie nelle ultime 12 partite (con domenica, 11 nelle ultime 13). Ma chiedere a questa squadra di vincere il campionato sarebbe stato oggettivamente troppo. Si può, anzi si deve chiedere un posto nei playoff e cercare poi di giocarsela al meglio in quell’occasione.
Al Brianteo sono state diverse le cose che non sono andate come dovevano. Zaro per esempio non ha sbagliato un intervento che fosse uno per settimane e domenica si è fatto anticipare di testa da un attaccante che per insaccare alle spalle di Monzani ha dovuto fare una torsione. Evitabile? Sì. Vogliamo mettere in croce Zaro per questo? No. Il raddoppio arriva su un errore del giovane portiere Monzani, evitabile? Sì. Vogliamo mettere in croce Monzani per questo? No. Gli episodi fanno parte del calcio, chi resta in tribuna a guardare non sbaglia mai, chi scende in campo è umano e sbaglia. Ciò che rende grande una squadra è la capacità di superare, insieme, questo tipo di momenti, di far tesoro degli errori e di cercare di non ripeterli; sono venute a mancare le gambe perchè è venuta a mancare la testa, certo non perchè Bonazzi ha sovraccaricato di tensione il gruppo. Ci aspettavamo che Disabato prendesse per mano la squadra, che Pedone galoppasse sulla trequarti, che Santana tirasse fuori il colpo dal cilindro, che Cappai concludesse in porta. Non ci sono riusciti, ci riusciranno perchè è quello che hanno sempre fatto, e perchè sono più forti delle altre squadre del girone.
Ciò che non va bene, per niente, è la parentesi Bortoluz; il ragazzo è entrato nella ripresa, avrebbe dovuto giocare una mezz’ora per riprendere gamba, per permettere alla squadra di cambiare modulo, per provare a costruire, quanto meno in ottica futura se non ci si fosse riusciti all’interno della stessa partita. Si è fatto espellere per una reazione brutta a palla lontana, purtroppo un episodio non nuovo sotto il profilo caratteriale per l’ex granata che abbiamo sempre lodato per la sua generosità e le sue prestazioni, spesso di altissimo livello se consideriamo che stiamo parlando di un giovane, ma non possiamo giustificare scatti d’ira e colpi di testa lontani dal concetto di professionismo e di sportività. Basterà una bella stangata per fargli imparare la lezione?