Nicoletta non si ferma davanti a nulla Corre la maratona con l’esoscheletro

L’atleta trentasettenne, paraplegica da 10 anni ha percorso ieri la maratona di Roma grazie a un ausilio di ultima generazione

Nell’estate scorsa è stata nostra ospite in redazione, ieri mattina ha percorso 1km della Maratona di Roma utilizzando un esoscheletero. Neanche la pioggia ha fermato la trentasettenne aretina Nicoletta Tinti, ex olimpionica di ginnastica ritmica, paraplegica da una decina d’anni a causa di un’ernia, che al pari di Carmine Consalvi, anch’egli paraplegico, ha partecipato alla corsa indossando l’ausilio d’ultima generazione nell’ambito di una iniziativa del Training Center ReWalk della Fondazione Santa Lucia di Roma. Oltre alla nuova esperienza “in

piedi”, l’anno scorso Nicoletta si è riavvicinata al palcoscenico per uno spettacolo di danza al Bargello di Firenze che avrà un suo sviluppo a breve grazie ad un altro ausilio che sta realizzando per lei un artigiano toscano. A Varese è legata per l’amicizia con l’associazione Freerider Sport Events del presidente Giulio Broggini e del responsabile tecnico Nicola Busata con la quale ha imparato a sciare da seduta diventando ospite fissa del loro ski tour disegnato in dieci tappe dal Trentino all’Abruzzo.

«Questa di Roma è stata una bella esperienza che spero possa servire anche solo come informazione per tanta gente coinvolta a diverso titolo nelle problematiche della disabilità. Certo che per la mia prima volta il sole poteva anche darci una mano. Invece mi son fatta una bella doccia ma felice di farla».

Nicoletta tornerà dalle nostre parti in luglio come tutor dell’Associazione Spina Bifida Italia al Summer Camp in programma al CentroNaturAbile di Varallo Pombia, sempre organizzato dalla Freerider Sport Events.

Una iniziativa distribuita in una settimana giunta al terzo anno e con pochi altri esempi in Italia in tema di accessibilità e autonomia.

«Nicoletta è una grande! – dice il responsabile delle Freerider Nicola Busata – Da quando ci siamo conosciuti non l’ho mai vista perplessa nell’avvicinarsi a nuove esperienze o attività ma soprattutto si è resa disponibile da subito nel trasmettere la sua esperienza a chi può trovare in lei un esempio di autonomia nello sport e nella vita di tutti i giorni».