Oggi arriva la tappa regina. Chi vuole il Giro lo dimostri

Riparte la corsa rosa: da scalare Mortirolo, Stelvio e Umbrailpass. Domenica gran finale a Milano

E adesso arriva il bello. Non che queste prime due settimane siano state noiose, però il Giro da oggi in poi si affaccia alle grandi montagne. Mortirolo (12,6 km al 7,6% medio con punte al 16%), Stelvio (21,7 km al 7,1% medio con punte del 12%), Umbrailpass (versante svizzero dello Stelvio stesso, che si affronta da Glorenza, 13,4 km al 8,4% con punta del 12%): questo è il menu di oggi, la tappa regina del Giro d’Italia che conta 222 chilometri complessivi, 50 di salita, e ben 5400 metri di dislivello. La tappa è la Rovetta-Bormio, l’arrivo è posizionato dopo una lunga discesa di oltre 20 chilometri, e può già segnare ulteriormente questo Giro.

Finora, pur con qualche gerarchia già definita, tutto è rimasto aperto perché le vere montagne sono state solo tre: Etna, Blockhaus ed Oropa. La giornata di oggi sarà particolarmente impegnativa anche perché arriva dopo il terzo e ultimo giorno di riposo: tradizionalmente, le frazioni di montagne immediatamente successive ad un giorno di riposo possono fare non male, di più. Basta poco a perdere il ritmo, la brillantezza, ad abbassare l’adrenalina e la concentrazione, basta poco a perdere il Giro d’Italia. Chi ha davvero le gambe e la testa per vincere il Giro, lo dimostrerà oggi. Chi salta, perde il Giro. Perché con tutti questi chilometri all’insù, una crisi può essere potenzialmente micidiale e far perdere diversi minuti preziosi.

Per questo è molto difficile capire quale sarà la tattica degli uomini di classifica: improbabile che decidano di attaccare fin dal Mortirolo (ad eccezione di chi ha davvero tanto da recuperare, come Yates e Kruijswijk), è possibile invece che già dagli ultimi chilometri del primo Stelvio qualcuno decida di muoversi. La prudenza sarà dettata dal fatto che, al termine del Giro, manca ancora una settimana intera e tanto terreno in salita da affrontare. La tappa regina, per collocazione all’inizio dell’ultima settimana, potrebbe creare solchi importanti oppure allo stesso tempo non mietere vittime per strada.

Oggi il Giro ricorderà anche Michele Scarponi, a cui è stata dedicata l’ascesa del Mortirolo, la prima che il gruppo affronterà: il corridore di Filottrano, scomparso il 22 aprile scorso, costruì sul Mortirolo una delle vittorie più esaltanti della sua carriera (la Brescia-Aprica del 2010, che incoronò Ivan Basso in maglia rosa).

Il primo passaggio sullo Stelvio – agibile e riaperto in questi giorni dopo le abbondanti nevicate dei primi di maggio – coinciderà con la Cima Coppi di questo Giro, a 2758 metri di altitudine. Poi, come detto, la corsa avrà ancora una settimana di salite: domani 219 chilometri da Tirano a Canazei, con salite più pedalabili come l’Aprica, il Tonale e il Giovo. Giovedì un altro pezzo da novanta, 137 chilometri da Moena ad Ortisei con 5 GPM da affrontare: Passo Pordoi,

Passo Valparola, Passo Gardena, Passo di Pinei e Pontives. Venerdì il protagonista sarà il Piancavallo, salita friulana molto tosta, di prima categoria, che i corridori affronteranno dopo oltre 170 chilometri. Sabato, invece, un grande ritorno sulle strade del Giro: il Monte Grappa, lungo e impegnativo, prima di affrontare il Foza che conduce al traguardo di Asiago. Dumoulin andrà attaccato e staccato in previsione del grande finale di domenica: 29 chilometri a cronometro da Monza a Milano, che sorridono all’olandese. Il terreno fertile per attaccare è davvero tanto, oggi è solo l’inizio. E che inizio.