Oliveira: «Con la Giana vincere e basta»

C’è un solo risultato per la Pro Patria: vincere. C’è un solo viale da percorrere per i tigrotti: quello della vittoria. C’è un solo obiettivo da centrare: i tre punti.

Esagerato? Impossibile? Inavvicinabile? Non esiste altra risposta che provarci per battere la Giana Erminio oggi allo Speroni all’ora di pranzo (12.30). Lo devono fare, Serafini e compagnia: stavolta occorre avere lo stesso atteggiamento delle ultime gare, unito all’intelligenza di chi va alla guerra corazzato e non con il petto nudo, cosciente delle proprie munizioni (fiato) e non le spreca nel primo tempo.

La partita di Como ha lasciato scorie: non le ha nascoste mister Oliveira al termine della rifinitura, evidenziando un certo nervosismo per le critiche ricevute, salvo poi rilassarsi sul finale della conferenza stampa.
«Sì – ha commentato – quella partita mi ha dato molto fastidio: se ho dato dei giorni di vacanza è perché volevo che i miei giocatori pensassero agli errori commessi. Allenarsi subito avrebbe portato tensione. E poi decido io cosa è più giusto fare».

/>Soffermandosi ancora sulla gara coi lariani, per Lulù «la Pro Patria è una squadra che può sostenere quattro giocatori d’attacco, l’importante è che si vada tutti in avanti e poi si torni tutti indietro. Mi hanno detto che ci vogliono i fortini e che dovrei giocare più coperto, come a Pavia quando siamo andati sul 3-3. Ma se abbiamo preso il gol del 4-3 con dieci nostri giocatori dietro la linea della palla: su calcio d’angolo…».
Era da una settimana che Lulù le aveva da dire. Dopo lo sfogo, ha parlato della gara odierna con la Giana: «Squadra fisica e molto organizzata, ma noi dobbiamo andare in campo con la voglia di vincere per noi stessi, per la nostra gente e per migliorare la nostra classifica. Non la meritiamo: finora abbiamo pagato gli episodi. Dobbiamo vincere, perché ci permetterà di vivere la settimana con un po’ più di serenità, e di preparare al meglio la partita con il Lumezzane».
Lulù non rinuncia ai quattro giocatori d’attacco (D’Errico, Candido, Serafini e Moscati, che dovrebbe sostituire lo squalificato Baclet), ma dovrebbe disporli in campo con qualche accorgimento: D’Errico e Candido dovrebbero agire da esterni di un centrocampo a quattro, con Bovi e Cannataro centrali.
La vera novità è il ritorno della difesa a quattro, scelta dettata probabilmente dalla necessità di essere un po’ più accorti.
Rimangono in tribuna (castigo) sia Botturi che Arati: si perpetua l’anomalia inaugurata contro il Mantova. Due giocatori esperti in esilio fino a quando non scendono a miti consigli per la rinegoziazione del contratto. E continua l’altra anomalia, quella societaria, con una gestione fatta da anonimi o quasi e un padrone che attende sulla soglia della porta la fidejussione da 600mila euro, che non arriverà mai.

Melillo; Gugliemotti, Zaro, Gerolino, Taino; D’Errico, Bovi, Cannataro, Candido; Serafini, Moscati. All. Oliveira.

Ghislanzoni; Perico, Bonalumi, Montesano, Solerio; Di Lauri, Marotta, Biraghi, Crotti; Sarao, Recino. All. Albè.

Bertani di Pisa.