Paolo Moretti fa causa alla società. E chiede gli stipendi di un intero anno

Varese era uscita dal contratto di tre anni ma aveva pagato in ritardo il buyout: l’ex coach, pertanto, si considera ancora l’allenatore in carica

Paolo Moretti fa causa alla Pallacanestro Varese. L’ex allenatore della Openjobmetis, esonerato a fine dicembre 2016, ha adito il Collegio permanente di conciliazione e arbitrato presso la Lega Basket per ottenere dalla società biancorossa gli emolumenti relativi al terzo anno del contratto firmato tra le parti nell’estate 2015.

Un breve excursus permette di capire meglio la vicenda. All’inizio del loro rapporto Moretti e Varese si erano detti sì per tre stagioni: nell’accordo era tuttavia stata inserita un clausola d’uscita esercitabile a pagamento alla fine della seconda: quella che viene definita “buyout” o penale (nella fattispecie dell’ammontare di circa 25 mila euro) e che sarebbe servita nel caso in cui uno dei due contraenti avesse voluto disfarsi anticipatamente del vincolo contrattuale.

Così ha fatto piazza Monte Grappa: dopo l’esonero, avvenuto a metà della seconda stagione, ha corrisposto al coach toscano il salario dovuto fino al mese di giugno 2017, poi ha manifestato nei termini di legge, tramite raccomandata, l’intenzione di uscire dall’ultimo anno di contratto. Infine ha materialmente pagato il buyout di cui sopra.

Su quest’ultimo punto, però, verte l’intera questione diventata legale: i soldi della penale esercitata sono stati elargiti all’ex dodici giorni dopo la scadenza prevista per il 10 luglio 2017.

Alla luce di questo ritardo Moretti si considera ancora l’allenatore in carica e – come tale – pretende tutti gli stipendi relativi alla stagione in corso. Non una cifra da poco, considerato anche il “costo azienda”.