«Pià? Da noi contano i valori, non i soldi. Le dimissioni di Basile? Mai arrivate…»

Ciavarrella: «Il gm ha visto la rescissione del brasiliano come un affronto personale. Il Varese rende conto a tifosi e città. I personalismi affondano squadre e aziende»

nega di aver ricevuto le dimissioni di : «Non c’è nulla di vero, sono soli voci di corridoio».

Quando diciamo al presidente del Varese che è stato proprio l’ex general manager a parlarci delle sue dimissioni, la risposta è più o meno la stessa: «Sulla mia scrivania non ci sono ancora. Non le ho viste». Il patron ha però parlato con Basile: «Sì, ci siamo telefonati ed è risentito semplicemente perché era stato lui a portarci Pià l’estate scorsa. Ha visto la rescissione contrattuale con il giocatore brasiliano come un affronto personale e si è

allontanato ma non ha dato le dimissioni. Nel Varese c’è sempre posto per lui. Le porte sono aperte, anzi per me non è mai uscito». Ciavarrella entra quindi nel merito della questione: «Abbiamo chiesto a Pià un adeguamento contrattuale: una riduzione di circa il 25 per cento e abbiamo chiesto una risposta rapida, di comune accordo con , perché volevamo capire quale fosse la sua scelta di pancia, senza i consigli del procuratore o di terze persone. Puntiamo, come abbiamo già avuto modo di dire spesso, a un calcio nuovo, incentrato sui valori di un progetto. Se Pià non sposa quello del Varese non facciamo drammi».

Il presidente parla di responsabilità: «Sono un imprenditore che dà lavoro a tante famiglie e, come amministratore, devo avere gli occhi di un buon padre di famiglia. Se Pià ha pensato che volessimo fotterlo, si sbaglia di grosso ed è giusto che il rapporto sia finito qui. Non posso mettere in pericolo le mie aziende, che mantengono tanti lavoratori, per fare passi più lunghi della gamba. Serve realismo e bisogna capire che cos’è il Varese. Una società rinata grazie a tanta gente che ci sta dando una mano. L’avete visto tutti questa sorta di azionariato popolare che in estate ha portato alla rifondazione del calcio biancorosso. Che cosa dovremmo fare? Rischiare di perdere tutto per fare delle spese che non ci possiamo permettere? Oltretutto, Pià non ha quasi mai giocato, per problemi fisici, e ha preteso di curarsi a Bergamo, ma i nostri medici e ortopedici sono di primissimo livello e negli anni hanno rimesso a nuovo fior fiore di giocatori. Se il suo recupero è stato lento è perché aveva problemi fisici pregressi».

Ciavarrella punta sulle «Visioni Reali» di cui il Varese sta parlando da inizio stagione: «Servono fatti e concretezza. Oggi siamo campioni d’inverno con otto punti di vantaggio sulla seconda e domenica i giocatori hanno dato una risposta splendida: in svantaggio per un rigore inesistente, che ha causato anche l’inferiorità numerica, sono riusciti a strappare un pari che ha dato entusiasmo ai nostri tifosi, sempre così innamorati della loro squadra del cuore. Conta lo spirito di questi ragazzi, tutto il resto è aria fritta. La società è solida e vuole cambiare il mondo del pallone. I personalismi rovinano le aziende e fanno colare a picco le squadre. Il nostro sogno è costruito giorno per giorno, attraverso le nostre “Visioni Reali”. Dobbiamo essere tutti intonati per raggiungere l’obiettivo». Il presidente aveva parlato alla squadra prima della sfida al Tradate: «Volevo rasserenare i cuori dei ragazzi a cui ho detto che anche senza Pià non cambia niente. Il Varese non ha voltato le spalle a nessuno. Anzi, rispetta i giocatori e i tifosi custodendo il proprio patrimonio che è un bene per l’intera città».