«Piedi per terra, umiltà, fame: non abbiamo vinto un bel nulla»

Il direttore sportivo Giorgio Scapini veste i panni del pompiere. Nel frattempo si aspetta il responso della risonanza magnetica a cui è stato sottoposto Pià

C’è tanto, tantissimo entusiasmo attorno al nuovo Varese.

Però, c’è sempre un però. L’entusiasmo è sì coinvolgente, ma allo stesso tempo pericoloso. Crea aspettative, forse esagerate, dopo poche partite. L’entusiasmo è un tornado che non puoi fermare più. È bellissimo, ma ha degli effetti collaterali.

A fare da pompiere ci pensa Giorgio Scapini, uomo navigato del nostro calcio, direttore sportivo che vive con i piedi ben piantati per terra consapevole che non si è fatto ancora nulla: «È andata bene contro il Tradate, però vedo troppa euforia. A costo di essere quello antipatico, voglio fare il pompiere della situazione. Perché finché loro sono rimasti in undici, la partita era in equilibrio, il Tradate si era reso pericoloso. È chiaro, abbiamo mezzi e risorse per fare bene,

ma capiterà anche di perdere». Già domenica, contro il Trezzano, bisognerà tenere gli occhi ben aperti: «Squadra attrezzata, forte. Io so benissimo cosa ci aspetta quando saremo in casa di avversarie come questa, o come il Verbano, e ripeto non vorrei essere antipatico, ma piano con questi facili entusiasmi. Non aspettiamoci ogni domenica delle passeggiate trionfali, perché non sarà così. Contro il Tradate è finita in goleada, però dobbiamo essere realisti, senza voler togliere i meriti a nessuno perché la squadra ha giocato davvero bene». La prima di campionato contro il Verbano, alla Bombonera di Besozzo, sarà una faticaccia e Scapini mette in allerta tutti quanti: «Conosco bene il presdiente Barbarito, e lui conosce la categoria molto meglio di noi. Il Verbano è un’avversaria ostica, hanno un allenatore molto bravo. Non dimentichiamoci che nel 2004-2005 a Besozzo finì 1-1, il Varese non vinse. Così come non ha vinto il Legnano a maggio, in semifinale playoff. Ci fu un esodo di tifosi lilla, a loro serviva una vittoria ed al Verbano bastava un pareggio. È finita in pareggio, a testimoniare che quel campo è una brutta bestia».

A livello di squadra però il Varese ha destato un’ottima impressione, con un unico neo: l’infortunio di Pià: «Stiamo aspettando gli esiti della risonanza, si sospetta uno stiramento al collaterale mediale, quindi non un problema al ginocchio come ipotizzato nel post partita. In compenso però Giovio è tornato in gruppo, e potrebbe essere già disponibile domenica. Tanti ragazzi hanno fatto bene, come i giovani Zazzi e Cavalcante a metà campo. Poi Lercara abbiamo imparato a conoscerlo, è giovane ma gioca da veterano. Sul mercato ora aspettiamo qualche possibilità, qualche occasione. Se arriverà, ci saremo». .