Più bella cosa non c’è. Di Varese capitale dei giovani

Trofeo Garbosi: ieri al PalA2A lo spettacolo delle finali, con un titolo a testa per Pall. Varese e Robur. Il mentore del torneo Paolo Vittori promette ancora di più: «Fra due edizioni inviteremo squadre da tutto il mondo»

Si è conclusa ieri mattina nella splendida cornice del PalA2A la 38esima edizione del “Trofeo Enrico Garbosi”, la competizione che ormai dal 1980 anima la settimana di Pasqua di Varese e provincia, trasformandola nell’incontrastata capitale internazionale del basket giovanile. Dedicato all’indimenticabile coach dell’Ignis dal ’56 al ’62, conquistatore del primo storico scudetto nel 1961, il torneo ha coinvolto anche quest’anno più di 800 giovani atleti che si sono affrontati sul piano sportivo senza tralasciare l’aspetto di crescita umana e di conoscenza reciproca.

In una manifestazione del genere, che fa dell’incontro e dell’amicizia i suoi obiettivi primari, i risultati passano parzialmente in secondo piano, ma testimoniano e certificano la bontà del lavoro svolto a livello giovanile dalle società.

Il Garbosi 2017 ha ribadito ancora una volta l’eccellenza del settore giovanile Robur et Fides che, dopo la doppietta della passata edizione con i successi under 12 e under 13, quest’anno ha addirittura raggiunto la finalissima in tutte e tre le categorie. Finali parzialmente amare, con i roburini under 12 sconfitti nel pomeriggio di Pasqua al Campus da Bergamo in una gara equilibrata e tiratissima, terminata 35 a 31 per gli orobici. La Robur under 13 ha invece dato vita ieri mattina al sempre sentito derby varesino con i pari età

della Pallacanestro Varese, vinto da quest’ultima, che ha conquistato così il suo quinto successo al Garbosi in questa categoria. La finale, giocata su ritmi molto alti, ha visto i biancorossi scavare subito un solco importante nel punteggio (41-19 a metà gara), con il vantaggio poi consolidato e amministrato con autorità fino al 74-48 finale. Un successo meritato da una Pallacanestro Varese ricca di talento, guidata dal già interessantissimo Niccolò Moretti, secondogenito di Paolo, e dal lungo Benjamin Noble, che unisce tecnica ad una struttura fisica impressionante per l’età.

Nella finale under 14, infine, la Robur ha superato 73 a 50 una delle novità e delle più belle sorprese di questa edizione, gli israeliani del Bnei Herzliya. Nonostante il risultato finale, è stato un match intenso, con un notevole tasso di fisicità: dopo un primo quarto combattuto, i varesini hanno rotto l’equilibrio nella seconda frazione portandosi oltre le 20 lunghezze di vantaggio, margine rimasto poi costante fino al termine, nonostante un Bnei Herzliya coraggioso, che ha dato tutto fino al 40esimo minuto.

Questa la cronaca dell’evento sportivo. Il momento più emozionante della giornata però si è avuto, come sempre, al termine delle gare quando i ragazzi di tutte le 56 squadre partecipanti hanno sfilato, una per una, e si sono schierate sul parquet di Masnago, raccogliendo gli applausi e il grande abbraccio collettivo del folto pubblico che come ogni anno ha affollato il palazzetto.

Prima delle premiazioni, le autorità e gli organizzatori sono intervenuti brevemente per ringraziare e commentare la straordinaria riuscita della manifestazione. Dino De Simone, assessore allo Sport del Comune di Varese, ha ringraziato i fantastici ragazzi sul parquet, «spero che questi giorni vi restino nel cuore e ne sono convinto perché ho vissuto io stesso questa emozione quando vi ho partecipato nel 1985». Marco Caccianiga, delegato provinciale del CONI, ha chiesto l’applauso dei ragazzi ai loro genitori, che li sostengono nella loro passione sportiva e li hanno accompagnati in questi giorni di gara, mentre Fausto Maifredi, presidente onorario della FIP, si è definito onorato di tornare a Varese per il Garbosi, ricordando la sua unicità, «è il torneo giovanile più longevo d’Italia, che non ha eguali a livello internazionale per numero di squadre e atleti coinvolti».

Dopo il sentito ringraziamento di una applauditissima e commossa Miriam Garbosi, vedova del grande Rico, ai ragazzi e a tutti coloro che ogni anno rendono possibile la riuscita del torneo, a testimoniare la straordinaria vitalità del Garbosi sono arrivate le parole di Paolo Vittori, l’ideatore e instancabile organizzatore, che ha promesso: «Fra 2 anni, per la 40esima edizione, faremo un torneo ancora più grande, mondiale, con squadre dai cinque continenti».

“Il Basket ti apre il mondo” recitava il motto di questa edizione, ed è stato proprio così per gli oltre 800 giovani atleti che, grazie al Garbosi, si sono conosciuti e confrontati sul campo, condividendo la passione per lo sport più bello del mondo.