«Premiati da nervi saldi e lavoro. Battere Pesaro è sempre speciale»

Max Ferraiuolo dice sì: «Dopo grandi difficoltà, lo scenario che sognavamo»

Tre vittorie consecutive, una classifica che, seppur timidamente, comincia a sorridere. Il giorno dopo in casa biancorossa ha un sapore dolce da tre settimane a questa parte, la cura Caja sta dando frutti tangibili anche in termini di risultati e ora, pur con tutti gli scongiuri del caso, la salvezza è più vicina. La vittoria contro Pesaro ha restituito fiducia, confidenza e soprattutto entusiasmo alla squadra e a tutto l’ambiente. Ne parliamo con il team manager Max Ferraiuolo.

Questo è lo scenario che un mese fa avremmo sognato. Abbiamo attraversato momenti di grande difficoltà, e in quei frangenti siamo stati bravi tutti a mettere giù la testa, a lavorare, i giocatori a seguire il duro lavoro imposto da Caja sia fisico che mentale e di concentrazione. Perché nel gruppo la qualità c’è sempre stata. Il lavoro, la capacità di tenere i nervi saldi e di andare avanti ci hanno premiato. È chiaro, la vittoria di Avellino è stato il risultato più eclatante, con Pesaro è arrivata la conferma che siamo sulla strada giusta.

Purtroppo in questi ultimi anni ci siamo trovati spesso a vivere situazioni simili, sempre al limite. L’esperienza di Attilio ci ha dato una grande mano, mentre tutte le persone attorno alla squadra hanno avuto il merito di mantenere la barra dritta senza uscire mai con dichiarazioni che destabilizzassero il lavoro, togliendo magari serenità. Questo è stato fondamentale per passare i momenti più brutti. La strada è ancora lunga, mancano 8 partite e il nostro calendario non è facile. Però si può dire che ora possiamo sorridere più degli altri perché questa squadra ha trovato un’identità e dei punti di riferimento.

Tanti fattori, come il dover cambiare ogni anno e dover ogni anno rincorrere problematiche di infortuni e di recuperi fisici (come nel caso di Maynor), fronteggiare la gravissima assenza di Campani che nel nostro scacchiere era importante, oppure l’età che passa in giocatori come Kangur che ha bisogno di un lavoro sempre più specifico. Problematiche che portano via del tempo soprattutto quando in due stagioni come le ultime decidi di partecipare a due competizioni europee che sono sì delle esperienze bellissime e gratificanti, ma che ti portano via la possibilità ed il tempo di lavorare in palestra. E per squadre nuove la necessità del lavoro diventa fondamentale. Forse sarà un caso, ma da quando c’è la possibilità di lavorare più a lungo in palestra i risultati si vedono.

La coppa è un’esperienza bella e da fare. L’anno scorso nei momenti di difficoltà ha dato positività al gruppo nello stare insieme e nel superare le difficoltà. Quest’anno l’impegno è stato ancora più difficile per una squadra che non era nelle condizioni di farlo. La differenza è lì, il livello era più alto e ha tolto energie importanti non riuscendo a darci le stesse soddisfazioni. Ora, senza quell’impegno, arrivi a normalizzare le settimane, a lavorare con continuità con un allenatore come Caja che fa del lavoro quotidiano in palestra uno dei suoi punti di forza.

La difficoltà di dover gestire una situazione più che di poterla allenare e preparare in un certo modo. Siamo sempre dovuti stare più attenti a gestire situazioni e giocatori, mentre per un allenatore il lavoro quotidiano e la possibilità di allenare i giocatori, e non solo doverli gestire, può fare la differenza. L’impatto di Caja è stato determinante come lo era stato due anni fa, perché ha la capacità di tirare fuori il meglio dal capitale umano che ha a disposizione.

Quella semifinale del 1988 è sempre lì, come un chiodo fisso, anche perché poi Pesaro giocò la finale con Milano che era cotta. Quella fu la vera finale. Ma anche la finale del ’90, del ginocchio di Sacchetti, che è arrivata a togliere un protagonista assoluto della pallacanestro italiana dell’epoca, e a togliere a lui la possibilità di vincere uno Scudetto che nella sua carriera non è riuscito a vincere. Aver battuto Pesaro, anche nel ricordo di quegli anni, ha avuto un sapore speciale.