Pro Patria, dal paradiso all’inferno. Al 50’ regala il pareggio al Pontisola

Era una gara già chiusa da un superbo Santana e dall’uomo in più. E invece...

Chiamatelo harakiri. Chiamatela ingenuità. Chiamatela immaturità. Quale che sia il nome e l’aggettivo che si voglia dare alla partita della Pro Patria, giocata in una soleggiata domenica pomeriggio allo Speroni, l’amaro che resta in bocca è comunque aspro e forte.

La gara col Pontisola era archiviata sin nel primo tempo, con la squadra assoluta padrona del campo e capace di andare al riposo sul 2-0 in virtù delle reti di Santana, ottavo centro stagionale e prestazione maiuscola per il sempreverde capitano biancoblu, e Pedone, uno che ha allontanato le prestazioni a singhiozzo per sfoderarne una maiuscola come la sassata che si insacca sotto la traversa al minuto 15 consegnando il doppio vantaggio ai padroni di casa.

Squadra padrona del campo, squadra che dopo 4 minuti nella ripresa si ritrova anche con l’uomo in più, ma qui il bel film di animazione che appassiona grandi e piccini prende i contorni di un film horror tanto inatteso quanto spaventoso perché la partita, incredibilmente, cambia nel verso per cui nemmeno il più sfegatato e accecato tifoso bergamasco poteva aspettarsi.

Quattro minuti dopo il rosso a Mosca sono proprio gli ospiti ad accorciare le distanze con Perego che approfitta di una incertezza difensiva, Pedone però si veste da torre e ripristina le distanze grazie a un assist al bacio del solito Santana portando il risultato sul 3-1 quando mancano 33 minuti alla fine. Trentatre come gli anni di Cristo e come la Passione, scritta con la P maiuscola, della Pro Patria che si avvia verso la crocifissione formato suicidio sportivo. Recino al minuto 23 della ripresa firma l’improbabile 3-2, altra incertezza della retroguardia, e la corona di spine biancoblu comincia a far grondare sangue.

La girandola di sostituzioni di Ivan Javorcic, che le sfrutta tutte e cinque a sua disposizione, non aiuta e il finale è una sofferenza con la squadra che è sempre più vicina al proprio Monte degli Ulivi. La pubblica crocifissione arriva ad opera di Guadagnin che al quinto minuto di recupero sfodera una papera degna dei peggiori film thriller regalando a Pedrocchi la rete del 3-3, togliendo alla squadra la vetta della classifica e generando profonda delusione sugli spalti. Nel post gara però non ci sarà nessun Ponzio Pilato a lavarsi le mani, mercoledì si torna subito in campo per il turno infrasettimanale con la Virtus Bergamo. Senza croce, per favore.

Guadagnin, Cottarelli, Marcone (dal 19’st Chiarion), Pettarin (dal 33’st Mozzanica), Zaro, Colombo, Gazo (dal 44’st Arrigoni), Galli (dal 19’st Ugo), Gucci, Pedone (dal 32’st Molnar), Santana. A disposizione: Mangano, Agosti, Ghioldi, Bortoluz. Allenatore: Ivan Javorcic

Pennesi, Mosca, Pellegrinelli (dal 20’st Mangini), Pedrocchi, Ientile, Rondelli, Remuzzi (dal 30’pt Carrieri), Mandelli (dal 42’st Signorelli), Recino, Ferreira Pinto, Perego. A disposizione: Falciglia, Cugini, Gregis, Rota, Esposito, Ruggeri. Allenatore: Colleoni

Foresta di Nola (Alibrandi, Allocco)


Spettatori 1000 ca. Espulso Mosca (P) al 4’st per gioco pericoloso. Ammoniti: Pedrocchi, Zaro. Calci d’angolo: 3-1. Minuti di recupero: pt 1′, st 5′