Pro Patria, è nebbia fitta: perde anche contro Venezia

I lagunari passano nella ripresa e il pubblico perde la pazienza. Le scelte tattiche discutibili di Tosi rendono i tigrotti inoffensivi

L’ennesima delusione di questa maledetta stagione. Ancora una volta Serafini e compagnia devono abbassare la testa con l’aggravante di un’altra sconfitta casalinga. Un’altra amarezza per lo Speroni, che pensava di chiudere il 2014 quantomeno con un pareggio. Invece ha dovuto constatare anche la rabbia dei suoi tifosi.
Pareva una partita avviata verso il pareggio, dopo un primo tempo giocato a chiudere gli spazi e con qualche difficoltà atletica, esplosa nella ripresa quando il Venezia ha aumentato i ritmi.

/>Lì la Pro ha denunciato tutti i suoi limiti tecnici e tattici, anche per una disposizione che ha sacrificato Candido in un ruolo (esterno di centrocampo), già sperimentato da Oliveira e Monza, che non fa parte del suo bagaglio tecnico. E ciò ha influito sulla manovra offensiva, appoggiata su Serafini e D’Errico, quest’ultimo seguito come una volpe da una muta di cani appena entrava in possesso della sfera.
Dopo 21’ di anonimato, il Venezia si avvicina al gol con Greco che supera con un pallonetto Melillo, ma viene rimontato da Anderson e Gerolino che gli impediscono di concludere a porta vuota: i veneziani protestano per un presunto fallo da rigore. E Cannoni salva al 26’ su Raimondi, dopo respinta di Melillo su Magnaghi al quale Anderson ha consentito di battere a rete.

Alla ripresa il Venezia accelera e la Pro è tutta nella propria trequarti, ma al primo affondo i tigrotti costringono Fortunato a distendersi per deviare in angolo.
Ma la ghiotta occasione per il gol è sulla testa di Ghosheh, che manda a lato al 13’ su cross dalla destra di Raimondi. Il Venezia passa al 19’ su calcio di rigore, procurato e realizzato da Bellazzini (fallo di Cannataro appena dentro l’area di rigore).
Al 24’ Terrani ha sul piede la palla del pareggio, ma manda tra le braccia di Fortunato da ottima posizione. La Pro reagisce e crea un paio di situazioni pericolose sulle quali si destreggia l’estremo lagunare.
Ci pensa però il Venezia a chiudere la partita con Magnaghi su azione personale, con la Pro tutta scoperta. E al triplice fischio cala fitta la nebbia sullo Speroni, che non copre però l’avvilimento dell’intero popolo biancoblù.