Quando ci prova resta in 10 contro 11. Pro, alla fine è uno 0-0 da applausi

Contro il Ciserano l’espulsione di Marcone rovina i piani dei Tigrotti di Javorcic

Una giornata che accontenta tutti, e forse nessuno, una giornata più difficile del previsto che vede la Pro Patria uscire tra gli applausi nonostante uno 0-0 contro il Ciserano. 10 punti in classifica per gli ospiti, 24 per i padroni di casa al momento del fischio di inizio, ma i valori in campo sono tanto vicini, la squadra di Ivan Javorcic deve ancora una volta fare a meno di Disabato e Santana, il tecnico spalatino riporta in panchina Le Noci dopo 24 giorni di assenza, ma l’attaccante più atteso non può ancora essere della gara: entrerà a partita ormai conclusa nei minuti di recupero. Dall’altra parte il grande ex, Matteo Serafini, una vita in biancoblu oggi portacolori orobico, il giro d’onore finale è il giusto omaggio a oltre 200 gare con la maglia di Busto Arsizio.

Tigrotti in campo con il consueto 3-5-2 d’ordinanza, Javorcic sceglie Mangano per difendere la sua porta e si affida a Marcone dietro anziché Scuderi, davanti Pedone fa coppia con Gucci, Bortoluz parte dalla panchina mentre la squadra gioca con il lutto al braccio in ricordo di Mauro Galli, padre di Leonardo, appena scomparso.

Di contro il Ciserano utilizza lo stesso schema tattico e gioca una gara arcigna sia a livello fisico che tattico, gli orobici sono bravi nel chiudere gli spazi e nel non mandare mai al tiro gli attaccanti locali. L’unico tentativo davvero degno di nota nel primo tempo è quello griffato Gucci che dopo un cross di Pedone riesce a colpire di testa e a impegnare l’estremo difensore ospite Maggioni. Nell’intervallo l’allenatore biancoblu cambia, la gara è

intensa in ogni zona del campo e la doppia scelta è quella di inserire Bortoluz per Arrigoni e Colombo per Galli, ma per le punte resta difficile trovare il varco giusto e allora devono provarci gli altri da distanze più complicate. Nei primi 10 minuti della ripresa lo fanno Cottarelli e Pettarin, l’impressione è quella che spingendo la Pro Patria possa farcela ma al minuto 12 del secondo tempo accade l’imponderabile: Marcone prende il secondo giallo e il conseguente rosso, i Tigrotti restano in 10. Javorcic aspetta una decina di minuti prima di sostituire Gucci con Ugo e tornare con una difesa a pieno regime e i pericoli a firma bustocca arrivano con Molnar in due azioni da calcio d’angolo con Maggioni bravo a rispondere sulla prima e con la sfera che non trova la porta sulla seconda.

Il tempo scivola via, la Pro Patria non sente troppo l’inferiorità ma serve a poco: 0-0 finale e appuntamento a Scanzorosciate domenica dopo aver appreso che Darfo Boario e Rezzato hanno vinto le rispettive partite.

Mangano, Cottarelli, Marcone, Pettarin (dal 36′ Mozzanica), Zaro, Molnar, Arrigoni (dal 1’st Bortoluz), Gazo, Gucci (dal 22’st Ugo), Pedone (dal 46’st Le Noci), Galli (dal 1’st Colombo). A disposizione: Guadagnin, Chiarion, Scuderi, Ghioldi. Allenatore: Ivan Javorcic

Maggiorni, Foglieni, Sobacchi, Marino (dal 30’st Giovanditti), Suardi, Crociati, Tocchi (dal 26’st Motta), Scampini, Serafini, Maspero (dal 22’st Ronchi), Cariello (dal 38’st Achenza). A disposizione: Bolis, Garofoli, Comi, Siviero, Davenia. Allenatore: Walter Viganò.

Arbitro Bergamin di Castelfranco Veneto (Paggiola, Pedroni)


. Spettatori: 1000 ca. Espulso: Marcone al 11’st per doppia ammonizione. Ammoniti: Marcone, Arrigoni, Scampini, Serafini, Marino, Gazo. Calci d’angolo: 4-3. Minuti di recupero: pt 1′, st 4′

“Il mangano era un’arma da lancio utilizzata sin dai tempi dei Romani nelle operazioni di assedio” si legge sul vocabolario. Non a Busto Arsizio dove viene utilizzato per difendere una porta mai attaccata. IGNORANZA LOMBARDA.

Loro non tirano in porta, lui ci prova invano in due occasioni. MEGLIO IVO CHE RESTIVO

Doveva anticipare Serafini, svolge serenamente il suo compito. SVIZZERO.

L’arbitro è certamente fiscale nel rifilargli un rosso che lascia la Pro Patria in inferiorità numerica, lui però ci mette del suo). ARBITRO CATTIVO

Spinge tanto, troppo, spinge finché ne ha. PORNO ATTORE.

Sembra restare a corto di energie, come un personaggio in una pubblicità di fine anni ’80. CIRIBIRIBÌ.

Anche lui sembra avere le pile scariche, con Gazo completa l’amarcord da Ritorno al Futuro. KODAK. (Dal 36’st MOZZANICA sv Gioca gli ultimi consueti 10 minuti. CORTOMETRAGGIO)

La prestazione non è granché, ma papà dall’alto vede e certamente apprezza. . (dal 1’st

Da lui ci aspettiamo grandi cose, arriva tanta corsa ma non grandissima qualità. Lascia l’amaro in bocca per qualcosa che potrebbe essere ma non è. JAGERMEISTER)

Il mio ometto dove lo metto? Domenica era stata la chiave tattica di svolta del match, ma una volta sentita la tiritera diventa facile imparare le contromisure. FILASTROCCA (dal 1’st
È in fase di recupero, ormai da un anno in realtà, ma sembra essere sulla buona strada. Fa a spallate con gli avversari a testa alta. BULLETTO)

La sua filastrocca è quella che dice: “C ci piace perché sogna e fa sognare”. Le cose più belle passano da lui, apprezzato persino dai bambini in tribuna. MELEVISIONE (dal 47’st LE NOCI sv Ultimi secondi di gioco per dire “Bentornato”. ZERBINO)

Da bomber griffato a bomber stirato in una giornata difficile in mezzo ad un affollato mercato. BANCARELLA (dal 23’st UGO 6 In campo per motivi di forza maggiore, quando è il caso di dire che è meglio non prenderle tocca a lui premere sul tasto della coscienza. GRILLO PARLANTE).