Ripartiamo da facce diverse

Il commento di Francesco Caielli post Trento - Varese 78-65

Abbiamo vinto una cena alla Perla: saremo ospiti del nostro amico Flavio, che era così certo della vittoria di Varese dall’accettare la nostra scommessa. No, davvero non c’erano possibilità di vittoria per una squadra decimata e triste (le pagelle dei biancorossi): senza Rautins e senza play di riserva (Lehto è arrivato in città ieri). Però c’è sconfitta e sconfitta, diavolo: e la sconfitta di ieri anche se non fa punti in classifica può

regalare un filino di ottimismo. E ce n’è bisogno, ce n’è bisogno eccome. Perché Varese ci ha provato, dai: a sprazzi, alternando momenti di intensità a passaggi a vuoto imbarazzanti, finendo sotto di brutto nel punteggio ma trovando il modo di reagire.
Ripartiamo da qui? Sì, ripartiamo da qui: anche perché, a dirla tutta, non è che abbiamo tutta questa scelta. Caja non ha avuto il tempo per cambiare la sostanza, ma forse sta già riuscendo a cambiare qualche faccia: e dalla partita di ieri non chiedevamo davvero nulla di più.
Azzeriamo tutto, ma per davvero: oggi inizia il campionato di Varese, e questo non è un modo di dire. All’orizzonte c’è una sfida come quella con Roma da vincere a tutti i costi, e nemmeno osiamo immaginare cosa accadrebbe in caso di sconfitta. Il campionato è lungo e pieno di insidie: Roma, Capo d’Orlando, Varese, Pesaro e Caserta. Il nome della squadra che scivolerà nell’inferno della LegaDue uscirà da queste cinque. E sarà una lotta devastante, all’ultimo sangue.
Chiudiamo con qualche flash. Pozzecco che ha seguito la squadra a Trento e le telecamere hanno indugiato sui suoi occhi prima della palla a due. Occhi umidi ed emozionati, e noi pensavamo che avesse esaurito le lacrime. Flaccadori che ieri ha giocato benissimo e ci viene dentro un po’ di rabbia: che quest’estate era stato a un passo da Varese e poi Trento ce l’ha soffiato offrendo un po’ di denari in più.
Auguri Caja, e buon lavoro: avrà tanto da fare. Incrociamo le dita e preghiamo per la salute di Rautins (c’è bisogno di tutti, subito) e speriamo che Lehto sia davvero un “nuovo Rannikko”. Basterebbe pure sia buono la metà.