Sani e salvi. Pazzesca Varese, Trento ko

La squadra di Caja va sotto, soffre, ma poi trova il modo di rimontare e vincere (83-80) nel tripudio. La grande paura è passata, quello che solo un mese e mezzo fa sembrava impossibile è realtà: Varese è salva

Il commento a fine primo quarto, a fine secondo quarto, a fine terzo quarto sempre lo stesso era: hai perso con Reggio Emilia, perderai con Trento, ringrazia di esserti salvato e non sfidare montagne troppo alte per te. Come puoi infatti persino permetterti anche solo di sognare i playoff se i confronti con chi la post season la farà davvero ti vedono sconfitto senza appello (ancorché lottando)?

Ecco, meno male che i commenti si devono scrivere alla fine. I Resuscitabili di Attilio Caja non muoiono mai: a farne le spese una Dolomiti Energia convinta di aver già sbancato il Tempio e vittima di una rimonta clamorosa, entusiasmante, da campioni, che diventa la didascalia stagionale di questa squadra di ex morti (ora tostissimi viventi) e del loro allenatore.

Dopo 35 minuti di sofferenza – contro una contendente attrezzata, di livello superiore, esperta, “sgamata” – Varese segna 23 punti (sì ventitre…) negli ultimi cinque minuti di gara, ispirata dalla classe di un Maynor fin lì stuprato da Craft (16 punti e 10 assist per il play ospite, 17 più 4 per il “varesino”), da un Johnson che trova i canestri giusti al momento giusto dopo aver mirato alle farfalle (19 ma 3/10 da 3) e da un Pelle di una maturità ed efficacia commoventi rispetto al recente passato (12 punti e 5 rimbalzi in soli 15’). Un trio che scrive un “come back” storico, prezioso, che mette la parola fine alla rincorsa salvezza (Cremona perde anche ad Avellino e non ci può più raggiungere) e lascia aperta una porta alla speranza del miracolo playoff: la Openjobmetis rosicchia due punti a Torino e soprattutto a Pistoia, che rimane a un teorico +4 su Cavaliero e compagni.

La gara è tutta da raccontare. Inizio a spron battuto per entrambe le squadre, con Trento che ben presto si fa però preferire ai padroni di casa: un Maynor regolarmente presente nello starting five costruisce per Anosike ed Eyenga (9-6 al 3’), poi però commette due errori che favoriscono la corsa di Trento, con il neo arrivato Shields già in grande spolvero: al 5’ è 9-15 e Caja chiama il primo timeout. Dal quale la Openjobmetis esce con due dardi – del play di Raeford e di Kangur – che rimettono la sfida in parità (15-15), prima che una serie di errori di entrambe le squadre accompagnino la partita fino all’ultimo minuto, in cui due prodezze di Johnson e il libero di Sutton scrivono il 20-18 del 10’.

Lo show ad altezze siderali di Pelle apre un quarto in cui il botta e risposta dura fino al 25-25 del 13’, punto in cui la Dolomiti Energia spariglia le carte profittando di palle perse e attacchi poco convinti dei biancorossi: 7-0 di parziale, firmato da Hogue, Gomes ma soprattutto da un ispiratissimo Flaccadori (25-32 al 15’). Maynor, in proprio, prova ad abbozzare una risalita, così la zona che l’Artiglio disegna per i suoi: Trento è però precisa (una sola palla persa nei primi 20’), veloce e fisica, e sfrutta ogni errore casalingo per scappare con Sutton prima a +9 (33-42), poi – sulla seconda sirena – fino a +10 (36-46).

Piove, quindi grandina: al rientro in campo Johnson commette terzo e quarto fallo (Caja si gioca Avramovic) e Hogue segna di forza il +12 (38-50 al 22’), con Varese che continua a sbattere contro il muro dolomitico. I fischietti spezzettano la partita facendo infuriare Masnago, Varese è costretta a doversi sudare ogni singolo canestro, con gli estremi del divario che vanno dal -10 segnato da Craft (43-53) al -5 dei liberi di Pelle (50-55 al 28’) dopo la bomba di Cavaliero. Con le unghie e con i denti (e con un quintetto senza Maynor e Anosike, gravato anch’egli di 4 penalità) della difesa la Openjobmetis tuttavia risale, concedendo solo 11 punti in 10’ agli avversari dopo averne lasciati 28 nel secondo quarto: Eyenga prima e il pivot ex Pesaro poi insaccano il -3 (54-57) del 30’.

Per recuperare una partita così, sempre sotto, sempre a rincorrere, con avversari tanto tignosi, devi scrivere un ultimo quarto da cineteca. E così sia, anche se Hollywood non è nulla al confronto del Sacro Monte. Il risveglio di Johnson (due bombe in fila) produce infatti il -2 (60-62 al 32’), ma Trento in un amen riscava un margine di 9 (con Craft e Sutton ancora sugli scudi). Sembra che in campo ci sia un gatto che si diverte a giocare con un topo: se i padroni di casa segnano, gli uomini di Buscaglia rispondono (65-72 al 36’).

La favola però ha un finale diverso stavolta: i punti di Johnson, la grinta di Pelle, la classe di Maynor sono un uragano che si abbatte su chi crede di aver già vinto. Johnson, ancora lui, nel traffico segna il 76-76: guardi il tabellone e non ci credi. Nel finale punto a punto gli dei premiano la volontà biancorossa: Flaccadori prova l’ultimo ratto, ma Cavaliero non trema ai personali. Finisce 83-80.

Johnson 19 (4/4, 3/10), Anosike 9 (4/5), Maynor 17 (5/9, 2/3), Avramovic 3 (1/2, 0/1), Pelle 12 (4/5), Bulleri (0/2), De Vita ne, Cavaliero 6 (1/3 da 3), Kangur 3 (1/3 da 3), Canavesi ne, Ferrero 5 (0/3, 1/1), Eyenga 9 (4/11, 0/1). All. Caja

Sutton 18 (4/9, 2/4), Craft 16 (6/12, 0/3), Moraschini (0/1, 0/1), Forray 6 (3/5, 0/3), Flaccadori 15 (2/4, 3/5), Lovisotto ne, Gomes 8 (1/1, 2/4), Hogue 5 (2/5), Lechthaler 4, Shields 8 (2/3, 0/2). All. Buscaglia

Lanzarini, Attard, Caiazza.

DA 2: V22/41, T20/40. Da 3: V8/22, T7/22. Liberi: V15/18, T19/26. Rimbalzi: V35 (Anosike 13), T38 (Sutton 8). Assist: V14 (Cavalla 4), T12 (Craft 10). Palle perse: V13 (Maynor 3), T12 (4 Sutton e Shields). Recuperate: V4, T11. Usciti 5 falli: Pelle, Hogue e Shields.
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