«Scelta gente affamata di Varese»

Massimo Bulleri e la sua nuova vita da assistente, tra mercato, obiettivi, nazionale e... Avramovic

Dal campo alla panchina, nel giro di pochi mesi. A maggio, Massimo Bulleri ha dato l’addio al basket giocato, alle emozioni del campo, ma si è rimesso subito al lavoro per dare vita ad una nuova pagina della sua avventura nel mondo della pallacanestro. Come annunciato nelle settimane scorse dalla società,

L’ex regista ci spiega anzitutto come è nata l’idea di entrare nello staff tecnico della Pallacanestro Varese: «Ne abbiamo parlato fin dalla stagione scorsa insieme alla società in primis, poi ad annata conclusa ne ho discusso anche con il coach. C’è stata disponibilità da parte sua, la mia c’era di sicuro, era una cosa a cui pensavo già dall’anno scorso e per cui sono particolarmente motivato». Sono giorni di riunioni tecniche, di mercato, di decisioni: insomma, giorni di lavoro in piena estate per porre le basi per la Openjobmetis che verrà.

I primi passi il “Bullo” ce li riassume così: «Mi trovo molto bene, nel senso che c’è un’ottima atmosfera tra di noi e soprattutto c’è il desiderio di far bene. Noto una grande cura del particolare e del dettaglio, da parte mia c’è da imparare giorno per giorno, secondo per secondo, sono contentissimo e soprattutto motivatissimo di poter imparare da chi fa questo mestiere da trent’anni. Ho voglia di apprendere molto nel minor tempo possibile».

Manca solo una pedina a completare il roster che lo staff dovrà allenare dal 16 agosto prossimo in poi, ma le idee di Bulleri sull’impronta che tale squadra dovrà avere già c’è: «Sta nascendo un gruppo che credo e spero sia formato da gente motivata, che sceglie ed ha scelto Varese per una crescita professionale importante. Gente che ha voglia di affermarsi in un campionato valido, gente che vuole sfruttare questa occasione e questa vetrina nel modo giusto, gente che prova il campionato italiano per la prima volta. Speriamo di aver scelto giocatori che hanno desiderio ma soprattutto che hanno fame di essere qui a Varese e di giocare con questa maglia».

Dalla coppia Maynor-Bulleri alla coppia Wells-Tambone, il pacchetto playmaker a disposizione di Caja è completamente cambiato, ma Bulleri ha buona sensazioni sui nuovi arrivi: «Abbiamo a disposizione due registi di stazza, fisicamente importanti e con statura. Sotto l’aspetto tecnico li vedremo in maniera approfondita più avanti quando saranno qui con noi. Entrambi hanno scelto Varese con una forte motivazione individuale, uno – Tambone – perché è alla prima vera esperienza in Serie A e l’altro – Wells – perché ha alle spalle una carriera pluriennale in Germania e vuole confermare le qualità in un campionato competitivo e per certi versi più importante di quello tedesco. Wells vorrà dare conferma alle buone informazioni e sensazioni che abbiamo su di lui». E Avramovic? Aleksa nell’ultima intervista, rilasciata di recente al nostro giornale, ha speso parole di grande elogio per Bulleri: «Per Avramovic questa stagione sarà ancora più importante di quella precedente, l’anno scorso era un rookie per la prima volta fuori dalla Serbia. Ora conosce tutto, conosce Varese, conosce il campionato, l’allenatore, l’ambiente e deve calarsi subito nel ruolo che gli viene richiesto». Nei giorni scorsi Bulleri è stato ospite della nazionale italiana in ritiro a Folgaria, queste le sue impressioni sugli azzurri di Ettore Messina: «Non so dire dove possa arrivare, ma trovato un ambiente piacevole, estremamente desideroso di far bene e di fare risultato. Il vantaggio è che quest’anno Ettore Messina conosce tutti per averli già allenati e non avrà solo venti giorni per preparare la competizione».