Scissione del settore giovanile: dal Varese arriva la smentita

La Prima squadra oggi ad Albizzate. Sui “piccoli” dichiara Scodellaro: «Nessuno spin off in vista»

Cercando di smaltire il rammarico per i due punti “persi” contro il Borgosesia, il Varese ricomincia oggi ad allenarsi in vista della 15a giornata del girone A di Serie D, che propone la trasferta in casa della Folgore Caratese.

Sedute ad Albizzate da oggi fino a venerdì (ore 15), rifinitura sabato alle 10 al Franco Ossola, sfida alla squadra del presidente Criscitiello a Carate Brianza alle 14.30 di domenica (pronto il Bus di Passione Biancorossa: partenza ore 12.30 dallo stadio, 15 euro per i soci e 20 per i non soci, biglietto da acquistare in loco. Info ad Antonella al 338.2584390 o a Isacco al 348-3584201).

Nel frattempo, la società di piazzale De Gasperi ha smentito una notizia pubblicata ieri su Sprint e Sport: il settimanale sportivo ha parlato di una possibile «scissione del settore giovanile», che sarebbe servita «per una migliore ottimizzazione delle risorse all’interno dell’organizzazione societaria»; una nuova società, chiamata «Asd Varese, con base a Morazzone», che avrebbe avuto come «principali fautori due sponsor del settore giovanile (legati da vicino al gruppo 2006) e indicato Scodellaro come punto di riferimento operativo».

Il Varese, tramite un comunicato stampa, ha voluto smentire quanto scritto dai colleghi di Sprint e Sport, proprio attraverso una dichiarazione del team manager del Settore Giovanile biancorosso Massimo Scodellaro.

Questo il comunicato diramato dalla società biancorossa: «In merito a quanto riportato sul settimanale “Sprint e Sport”, ovvero ad una eventuale scissione del settore giovanile con «principale interlocutore» di questo «spin off» Massimo Scodellaro, Varese Calcio smentisce categoricamente quanto riportato proprio attraverso le parole dello stesso Massimo Scodellaro: «Mai pensato di fare qualcosa del genere. Il settore giovanile del Varese Calcio è compatto e solido. Nessuno spin off in vista. Dispiace leggere notizie che possono creare allarmismi tra le famiglie dei ragazzi e i ragazzi stessi».