Senza sorprese, già diviso in due

La prima giornata di campionato ha confermato una sensazione: il divario interno in Serie A è aumentato

Una prima giornata senza alcuna sorpresa. Meglio: una prima giornata dalle differenze più o meno impietose. Come se si volesse mettere in chiaro fin da subito che il 96° campionato di Serie A sarà diviso in due tornei distinti: 10 squadre da una parte (a contendersi gli otto posti al sole della post-season) e 6 dall’altra (a giocare per evitare l’unica botola verso la seconda serie). In attesa di Capo d’Orlando-Pistoia di giovedì, vincono Trentino, Torino, Milano, Sassari, Brescia, Venezia e Avellino. E “non perdono” Bologna e Reggio Emilia. Vincono profondità di organico, fisicità, talento e le previsioni fatte nel precampionato: per le sorprese si prega di passare al prossimo giro. Forse.

Vince Trentino. Ma al culmine di una clamorosa rimonta (si era al +18 Virtus nel terzo quarto). Vincono l’esperienza e la forza mentale superiori della formazione di Buscaglia, in un confronto tra due squadre che però (almeno sulla carta) appartengono alla stessa “categoria”, alla stessa metà (di sinistra) della classifica.

Vince Torino. Da una parte un caos (dis)organizzato con qualche punta di talento (Barber), dall’altra un altro caos (in via di miglioramento se ci si ricorda della Fiat che ha affrontato la Openjobmetis in precampionato) ma con tanto talento. Garrett, Patterson, Mbakwe e soprattutto Vujacic, che al PalaPentassuglia decide da solo quando e come portare a casa i due punti.

Vince Milano. L’infinita Milano che ha 11 stranieri e ne deve mandare in borghese 4. L’infinita Milano che contro la squadra del Meo nazionale gioca in tutto 12 minuti, 3 per ogni quarto: bastano e avanzano, al cospetto di cugini Diener non ancora presentabili, di un Johnson Odom che fa e disfa e di tanti elementi a primo giudizio più da A2 che da serie A. Come basta un Gudaitis da “doppia-doppia” a quota 17 (punti e rimbalzi)

Vince Sassari. Anche se ci mette tre quarti e non meno. L’accelerata dopo il riposo è però impietosa per Cantù e ha contenuti offensivi (28 punti segnati in 10 minuti) e di stazza (44 rimbalzi a 31, con Shawn Jones che ne aspira 17 aggiungendoci anche 19 punti). I brianzoli? Nonostante alcuni nomi (Burns, Culpepper, Smith) al momento e dopo tutte le vicissitudini estive non può che essere questa (si sistemerà mai?).

Vince Brescia. In quella che rimane, insieme a Trentino-Bologna e Avellino-Reggio Emilia, il match più equilibrato di giornata. I marchigiani scoprono la vena artistica dell’esterno Dallas Moore (20 punti, 5/10 da tre), ma si fanno rimontare un vantaggio anche in doppia cifra perché il contorno latita (al di là della super prova – non poi così attesa – di Ceron). Brescia, che a nostro giudizio finirà fuori dalle prime 8 ma che è di livello indubbiamente superiore a Pesaro, ha pazienza e tutte le conferme necessarie (da Moore a Landry passando per Sacchetti e Vitali). E la porta a casa.

Vince Avellino (la partita si è giocata ieri). Che oltre ad avere tanti punti nella mani decide anche di difendere parecchio bene, almeno nella ripresa. Reggio, però, è dura a morire e porta fino all’ultimo un match tra altre due squadre che giocano lo “stesso” campionato.