«Serve un progetto stabile per i giovani»

Il sindaco Galimberti conferma l’appoggio al Varese: «Il Comune c’è. E chiede attenzione per famiglie e bambini»

Il Varese cerca di disegnare un suo futuro che sia più roseo del recente passato. Serve una proprietà solida, un progetto credibile, una stabilità che manca da un anno a questa parte. Come raccontato a più riprese, in questi giorni l’avvocato varesino Eugenio Piccolo sta lavorando a stretto contatto con il proprietario del Varese Paolo Basile per trovare una via d’uscita da un momento inevitabilmente difficile. Qualche proposta sul tavolo c’è, ma è difficile che si trovi una quadratura in breve tempo.

Dopo aver sentito l’anima tifosa del vicesindaco Daniele Zanzi nei giorni scorsi, abbiamo provato ad interpellare anche il primo cittadino Davide Galimberti sulle questioni relative al Varese Calcio. Il Comune in queste settimane ha mostrato la sua attenzione sulle vicende della cessione del Varese, come a suo modo conferma anche il sindaco: «Stiamo seguendo la questione così come tutte le vicende che riguardano la città. L’interesse e l’attenzione da parte nostra sono evidenti, ma non siamo parte attiva nella vicenda».

Nelle settimane scorse una delle possibilità vagliate era quella che Paolo Basile “consegnasse le chiavi della società” a Galimberti stesso, affinché fosse il Comune a prendere in carico le sorti della società. Sotto questo aspetto la smentita del sindaco è abbastanza netta e secca: «Non mi risulta assolutamente che ci fosse questa possibilità, ma l’auspicio è che non accada nemmeno in futuro». Il vicesindaco Daniele Zanzi, interpellato non più tardi di settimana scorsa sulle vicende del Varese, aveva indicato Pietro Vavassori come pista “prediletta” per garantire una credibilità e una stabilità al Varese Calcio.

Sono anche insistenti le voci di un imminente incontro tra lo stesso Vavassori e i vertici di Palazzo Estense per discuterne. Ma il sindaco non entra particolarmente nei dettagli: «Più che stimolare, il Comune deve fare in modo che il progetto legato al Settore Giovanile del Varese sia garantito. Penso che in questo momento la grande richiesta, oltre che la storia stessa di questa società, sia legata al Settore Giovanile. Questo deve fare il Comune e questo deve pretendere, visto che ci sono coinvolte tante famiglie e tanti bambini».

E la sua riflessione procede sempre in quest’ottica: «Penso sia un elemento fondamentale da salvaguardare, ma sarà il mercato a decidere. Però vista l’importanza che ha Varese nel suo complesso, visto il tessuto imprenditoriale che questo territorio ha a disposizione, auspico che si possa verificare l’interesse concreto di persone e di imprenditori che hanno a cuore il territorio, la città, i giovani e il calcio. C’è dunque l’urgenza e la necessità di trovare un progetto complessivo e stabile che guardi e che parta soprattutto dai giovani».