«Sì, ora possiamo puntare in alto»

Dopo la quinta vittoria di fila parla la presidente Testa: «Oggi la squadra gira in modo diverso»

Avevamo parlato con lei nel momento di difficoltà. Dopo un’estate travagliata, grandi sforzi economici e un inizio non semplicissimo non si era tirata indietro mettendo, così come tutto il suo staff dirigenziale, la faccia in prima persona. Non solo, lei ci ha messo anche il portafoglio, allora come oggi che le cose vanno decisamente meglio, ma è giusto celebrare il momento o bisogna mantenere i piedi per terra? Lo abbiamo chiesto direttamente a lei, la presidentessa della Pro Patria Patrizia Testa.

Tengo i piedi per terra, assolutamente, pur riconoscendo il cambio di rotta. Oggi la squadra gioca in altro modo rispetto a prima, sembrano ragazzi che si conoscono da tempo, in campo si vede, tutto gira molto meglio. Da qui a dire che siamo arrivati e quindi facciamo man bassa di tutto però ce ne passa, anzi, dovendo affrontare le prossime partite sulla carta meno problematiche rispetto alle precedenti non vorrei che si perdano punti contro squadre inferiori a noi.

Con i direttori non ne abbiamo parlato più di tanto. Con Colombo abbiamo fatto un bello sforzo, ma anche il ragazzo era deciso a tornare con noi e ci siamo trovati in un punto ideale per concludere una trattativa importante.

Sarei molto contenta se accadesse, l’idea di proseguire con gente del territorio può essere solo un punto di forza per fare bene le cose. Stiamo dimostrando tanto impegno e serietà, essere quelli che siamo adesso non significa chiudere ma anzi nuove sinergie con qualcuno che appartenga al territorio. Inevitabilmente, oggi, siamo limitati ma, come hanno giustamente scritto i nostri ultras, la Pro Patria è simbolo di Busto Arsizio, servono piccoli puntelli per dare ancora più forza a questa squadra.

I miei direttori sono stati chiari, c’è un progetto, ma anche loro sono coscienti di fare le cose bene sin da subito. Ad inizio anno non abbiamo fatto nessun tipo di proclamo, abbiamo affrontato un periodo di crisi, ci siamo stretti l’un l’altro perchè eravamo e siamo ancora oggi convinti di poter fare un campionato di vertice. Sgravati da quello che ci siamo trovati, questa zavorra che ci siamo ritrovati in casa fatta di calcioscomesse e tanto altro, ce la siamo accollata, l’abbiamo rasa al suolo e ora siamo tranquilli per fare bene e per arrivare più in alto possibile. Certo, non è affatto semplice, ne passa solo una e abbiamo visto come è la categoria ma se non dovessimo arrivare primi e potessimo fare i playoff, sicuramente saremmo una squadra che ambirebbe alla promozione nella serie superiore.