Si salva Avramovic, crolla Anosike. Johnson impaurito in mezzo ai giganti

Per Ferrero un’occasione persa: ma torneremo ad ammirarlo. Le pagelle di Alberto Coriele

Dieci, cento, mille passi indietro rispetto a domenica sera. Di fronte ha due colossi, quindi la concorrenza è diversa e a rimbalzo ed in difesa si nota praticamente subito. Klimavičius gli salta in testa, lo brutalizza, lo fa innervosire. Lui segna pochissimo, tre punti, si carica di falli e non combina nulla di buono.

Gioca undici minuti complessivi pattinando, cinque punti totali ma l’impressione di non essere mai mentalmente dentro il match. Giustamente, quando Moretti capisce l’antifona del match, lo lascia in panchina.

Nel disastro collettivo di una serata stortissima si conferma una luce in galleria. Prova la giocata, cerca il canestro, segna dall’arco. Poi, come gli altri, sbaglia tanto e gli errori meno giustificabili sono quelli in lunetta (6/10).

Forse più di tanti altri compagni, soffre la fisicità dei lunghi lituani, che a livello di impatto fisico forse lo spaventano. Produce poco in attacco e concede il pitturato a piacimento ai carrarmati del Neptunas.

Qualche minuto sul parquet anche per lui, che si distingue segnando uno dei pochi 2/2 in lunetta della serata, ma poi commette un paio di errori in impostazione non da Bulleri.

Due triple consecutive nel primo quarto riportano sotto Varese e fanno quasi sperare che possa essere una serata positiva, per lui e per la squadra. Poi però cala come tutti ed è impotente quando i lituani pigiano l’acceleratore.

Dopo due partite quasi da spettatore, raccimola 13 punti che, in una partita di questo tenore, possono sembrare anche tanti. Altrettanti sono però gli errori ed il 5/12 finale al tiro non è un dato da sventolare con orgoglio.

Questa poteva e doveva essere la sua occasione, che non è riuscito a sfruttare. Le attenuanti ci sono e sono tantissime: la squadra non gira e lui non può cavar sangue dalle rape. Rispetto all’anno scorso, quando si esaltò più volte in Fiba Europe Cup, il livello sembra essere diverso e più competitivo. Speriamo che questo voto possa essere anche uno stimolo, un pizzicotto, per permettergli di tornare ad essere il giocatore grintoso e coraggioso ammirato un anno fa.

Non bene, ma neanche malissimo. Attacca diverse volte il ferro, trova canestri anche difficili, però senza continuità. Nella sua partita si ricordano anche diversi errori da circoletto rosso e qualche fallo di troppo.

Un piccolo pulcino in un mondo di giganti. Impaurito, quasi si nasconde e quando attacca il ferro viene rimbalzato sistematicamente.