«Sono rimasto per finire il lavoro»

Mattia Rolando e la promessa al Varese: «Sì, Sannino mi ha chiamato: ma avevo già dato la mia parola»

Nero su bianco. Mattia Rolando c’è, lo ha confermato lui stesso su Facebook e rispondendo alle nostre domande. Ha firmato lunedì il tesseramento che lo legherà al Varese nella prossima stagione, dopo aver dato la sua parola oltre un mese fa alla dirigenza dei biancorossi. Un primo passo, dunque, dopo settimane di immobilismo.

Sì, lo posso confermare ora. Ho firmato con il Varese per un’altra stagione, perché l’anno scorso abbiamo lasciato un lavoro a metà e sinceramente non voglio andare via senza aver raggiunto l’obiettivo. La società mi ha rassicurato per la prossima stagione, sugli acquisti che verranno fatti e sui progetti. L’obiettivo lo conosciamo tutti, non voglio dirlo troppo forte ma si sa.

Sì, da Torino sono rimasto in contatto specialmente con il direttore Merlin, che mi ha tenuto sempre aggiornato: sull’arrivo del nuovo mister, sulle questioni societarie. All’atto della firma era presente anche Eduardo Russo, che ora fa parte dell’area tecnica e che ho così potuto conoscere. Sono contento, ora spero che la campagna acquisti sia importante per iniziare a lavorare su quello che sarà il nostro obiettivo.

Ammetto di non conoscere ancora di persona il mister, non mi ha mai allenato e non ci siamo mai parlati. Chiaramente lo conosco di fama, ci siamo spesso incontrati in serie D. So che usa spesso questo modulo, che credo sia quello che si sposa meglio con le mie caratteristiche. Tra l’altro è lo stesso in cui giocai a Bellinzago, nell’anno in cui vincemmo la Serie D. Ero libero di svariare dietro le due punte, e davanti alla difesa giocava Magrin, che dovrebbe firmare a breve con il Varese. Mi piacerebbe molto ritrovarlo in squadra.

È vero, sarei dovuto andare in ritiro perché a loro interessavo. È stato Sannino a telefonarmi e non nego che per me sarebbe stata una grandissima opportunità quella di giocare in serie C e di propormi su un palcoscenico diverso. Io però penso di essere una persona onesta e corretta, avevo già dato la mia parola e la mia disponibilità al Varese e ho voluto rispettare gli accordi. La società mi è venuta incontro e abbiamo trovato una soluzione che accontentasse tutti. Io a Varese sono stato molto bene e in serie D non posso chiedere di meglio, c’è sempre tanta gente allo stadio e c’è un pubblico che ti spinge dal primo all’ultimo minuto. Per questo motivo ho avvertito la Triestina che sarei rimasto a Varese nonostante non ci fosse ancora nulla di scritto: penso e spero che questo gesto valga qualcosa, ho avuto rispetto nei confronti del Varese.


Sì, partiremo il 20 per Chatillon e ci resteremo fino al 29. Poi la Tim Cup: una bella opportunità per noi, un modo per farsi vedere e portare in giro il nome del Varese.