Taddeo se ne va, Basile con lui. Il Varese torna ai soci fondatori

Entrambi rinunciano alle quote. Rosa: «Chi vuole il nostro bene ora si faccia avanti»

Ore 18.45 di venerdì 10 febbraio: la storia del Varese volta un’altra pagina. «In questi giorni i soci e dirigenti Paolo Basile e Aldo Taddeo, hanno cercato momenti di confronto e condivisione, formali e non, del progetto di sviluppo Varese Calcio con gli altri soggetti interessati della società. Nel frattempo sono stati fatti i passi formali per garantire la dotazione economica a supporto del progetto. Dall’inizio del sodalizio fra Paolo Basile e Aldo Taddeo, nonostante la situazione debitoria della passata stagione,

sono state a vario titolo immesse risorse nel Varese Calcio per una somma di circa 300.000€ corrispondente a quasi la metà del budget di una stagione sportiva, senza considerare il valore del main sponsor. Purtroppo si è dovuto prendere atto che non sussistono le condizioni “ambientali” per poter proseguire nell’impegno personale ed economico poiché le motivazioni che ci hanno posto a sostegno del Varese Calcio erano la creazione di una società concreta solida e trasparente e dette motivazioni sono venute meno».

«Si è cercato in questi giorni, nonostante numerosi “ostacoli”, di garantire l’operatività corrente ma venuta meno anche questa disponibilità ci vediamo costretti non solo a rassegnare le dimissioni irrevocabili dal CDA della società, ma anche la remissione nella società Varese Calcio ssd arl dell’intero pacchetto azionario da noi detenuto, lasciando agli altri soggetti della società, che evidentemente raccolgono più gradimento di certa stampa e di ambienti della città, e alle loro maggiori risorse economiche, la gestione del Varese Calcio con tutte le responsabilità del caso per il bene della squadra, della città e dei tifosi. Il nostro pensiero ed il sincero ringraziamento va a tutti i tifosi fantastici (che ci sono stati vicini) i collaboratori, staff, squadra, settore giovanile (a cui tanto teniamo), steward, volontari e a tutte le persone stupende che hanno arricchito le giornate sportive. Desideriamo augurare i migliori successi alla futura dirigenza biancorossa con la certezza che il Varese rimarrà in vetta alla classifica. Ringraziamo tutti voi per l’opportunità avuta. Cordialmente
Aldo Taddeo Paolo Basile».

Nel riepilogare una storia si parte dalla fine. Nella fattispecie quella ufficializzata ieri dal comunicato congiunto di Aldo Taddeo e Paolo Basile, una fine che vi avevamo già anticipato proprio sul giornale di ieri. Entrambi si fanno da parte e rinunciano anche alle loro quote azionarie (51% Paolo Basile e 29% Aldo Taddeo). Il Varese dunque è nudo, ma forse è più forte di prima. Restano al comando i tre soci fondatori, Enzo Rosa, Gabriele Ciavarrella e Piero Galparoli. Resta un cda composto da una sola persona, ossia Enzo Rosa: tre sono dimissionari, Ciavarrella, Basile e Taddeo, e uno, Franco Colombo, si trova in una posizione illegittima in quanto, in base all’articolo 12 comma 1 dello statuto societario «gli amministratori debbono essere soci», e Colombo non lo è. Cosa succede ora? Il futuro è nelle mani dei tre fondatori e di quegli imprenditori locali che aiuteranno nuovamente il Varese come già fatto in occasione della rinascita, nell’estate 2015. «Prendiamo atto delle dimissioni di Basile e Taddeo, era una situazione messa in preventivo – afferma Enzo Rosa – quando siamo ripartiti l’erba del campo era alta mezzo metro e la situazione più critica. Adesso non lo è. C’è un serbatoio di quote (80% lasciato sguarnito) che economicamente non hanno valore ma lo hanno a livello sentimentale. Noi siamo pronti a darle a chiunque abbia a cuore il Varese e sia disposto ad aiutare, ed eserciteremo un controllo più stretto della situazione. Sono a disposizione di chi vuole dare una mano concreta, perché il Varese non è un’azienda come le altre, è una cosa diversa, devi averlo dentro».

E prosegue: «Ora l’assemblea dei soci si riunirà, individuerà un cda ed eventuali nuovi ingressi, che per statuto devono essere però soci. Come prima cosa ci metteremo al lavoro per pagare gli stipendi ai giocatori, perché è la prima cosa da fare. Baiano ha forgiato un gruppo di ragazzi seri, che hanno volontà e che devono sapere che sì, ci sono delle difficoltà. ma che il Varese non muore e non fallisce». Gabriele Ciavarrella, dimissionario due settimane fa dalla carica di presidente, commenta così: «Prendiamo visione di queste decisioni, siamo dispiaciuti. Adesso dobbiamo riunirci e trovare la soluzione all’evento. Serve trovare la forza e la volontà di rimettere insieme i pezzi. Siamo noi, siamo gli attori principali della rinascita dell’anno scorso, speriamo di essere in grado di farlo di nuovo: avremo bisogno di aiuto del territorio e dei tifosi, la cosa più importante ora è fare chiarezza su tutto ed andare avanti. C’è da rimboccarsi le maniche con la speranza che la città prenda per mano questa squadra e la risollevi dall’ennesima botta che non merita».