Tambone geometrico, Cain è una boa. Wells efficace, a Sir Hollis basta poco

Soldatino Natali, Avra ha voglia, Okoye e Waller dietro la lavagna

Vederlo in pressione sulla palla nell’ultimo quarto, dopo essere rientrato in campo a seguito di diversi minuti di letargo in panchina, è fotografia di voglia e impegno: quest’anno non sembrano mancargli mai. È il primo capace di dare la scossa offensiva alla Varese un po’ in bambola dell’inizio.

Saltare, salta: lo sappiamo. Ma la comparsa di un movimento sul perno arriva sorprendente come la cometa di Halley. Continua a lavorare, ragazzo.

Gli manca solo la gioia del canestro da fuori (due tiri piuttosto aperti sbagliati). Per il resto è il Nicola delle prime amichevoli: tiene il campo, dà sostanza, fa tutto quello che gli si chiede. Nella Openjobmetis da 10 uomini 10 che ha in mente l’Artiglio potrà essere importante.

Alla fine porta a casa la pagnotta con una scarica offensiva degna di nota nel terzo quarto. Macchia la propria prestazione con quattro, evitabile palle perse: al di là dei conclamati limiti tecnici in determinate situazioni, deve imparare a stare sempre concentrato.

Piace più la sua regia che quella di Wells nel primo tempo: pulita, geometrica, ordinata. Matteo continua a dare quella sensazione di maturità e affidabilità che fa davvero ben sperare. Ieri si è preso i primi applausi di Masnago: meritati

Un condensato di lotta e materia cestistica che fa bene al cuore. I compagni lo cercano come una boa quando eseguono gli schemi, lui come una boa si fa trovare sempre, oltre a smistare sempre la palla con raziocinio. Poi la difesa di posizione, poi i rimbalzi (12 nell’occasione), poi i tuffi. Bene, bene.

Capitano “scentrato” dalla lunga (0/4) ma sempre da esempio: un metronomo di agonismo sia in difesa che in attacco.

Nel secondo tempo decide di mostrare al PalA2A la sua qualità offensiva migliore: la penetrazione. Tosta e veloce: in una parola, efficace. Primo tempo così così, anche con la bacchetta in mano, poi prende confidenza.

Si vede solo nel terzo quarto, quando per qualche minuto aggiusta la mira. Per il resto, i suoi 21 minuti in campo sono ferri e un Carey cestisticamente arrapato che gli fa venire il mal di mare.

Perché Sir Damian è Sir Damian. A lui basta poco: un po’ di classe qui, un po’ di difesa là. Il più elegante per distacco.