Tigrotti tornate a graffiare prima che sia troppo tardi

Allo Speroni una Pro Patria ultima in classifica sfida il Como. Montanari: «Oggi dobbiamo giocare la partita perfetta, e basta»

Se qualcuno fra i tigrotti non aveva ancora ben compreso che la situazione era grave, anzi drammatica e che l’ultimo posto era una certezza e non un miraggio, oppure un rischio ed non un ipotesi, beh, la vittoria del Pordenone sull’Arezzo dovrebbe ridestarlo dalle illusioni e soprattutto dal sonno. Nel pomeriggio di ieri i ramarri hanno sconfitto l’Arezzo ed ora sono penultimi con tre punti di vantaggio sulla Pro(ultima). Hanno vinto combattendo, giocando in dieci per quasi tutti i novanta minuti per l’espulsione di Ferrani(difensore) dopo appena tre minuti di gioco. Hanno fornito una dimostrazione di come ci si salvi; di come si desideri conquistare la permanenza in Lega Pro. Anche con un po’ di fortuna. Che non guasta. E mercoledì saranno qui, allo Speroni, con la forza del vantaggio in classifica se oggi la Pro non dovesse battere il Como.

Cominciano con oggi i quindici giorni più importanti della stagione per Serafini e compagnia. Forse quelli decisivi, da vivere da tigrotti da oggi fino alle idi di marzo. Non che quelli successivi siano da ricreazione, ma da qui, alla metà del mese, la band di mister Monatanari si gioca una gran fetta della loro stagione. È in gioco la vita della Pro Patria: la sua permanenza in Lega Pro. Si comincia con il Como e dopo tre giorni c’è il big-match, da non sbagliare altrimenti diventa titanica l’impresa di evitare l’ultimo posto. Una mancata vittoria avrebbe riflessi psicologici negativi su una squadra in cui non sembrano brillare cuor di leone.

È il momento di lasciare paure, riserve mentali e puzze sotto al naso negli spogliatoi. E’ il momento che tutti, ma proprio tutti, facciano leva sulle proprie energie fisiche e nervose per fare più punti possibili in questa durissima mini serie. Domenica prossima i tigrotti saranno sul neutro di Monza contro la Giana e sette giorni dopo sono in casa contro il Lumezzane. Mister Montanari predica calma soffermandosi su una partita alla volta e «contro il Como dovremo giocare la partita perfetta, quella, per intenderci, che abbiamo disputato contro il Sud Tirol in cui non abbiamo concesso nulla ai nostri avversari e creato delle opportunità da gol».

E sarà anche per questo che il trainer non cambia il 4-2-3-1 anche se, ammette, che «fuori casa ho capito che dovremo cambiare qualcosa anche per come gioca l’avversario di turno». Ma in casa «abbiamo noi il dovere di essere più propositivi e dunque mi sembra giusto che andiamo in campo con i nostri quattro giocatori d’attacco che hanno mezzi per poter fare male». Qualche cambio nell’undici anti-Como: qualcuno forzato, qualcun altro come scelta tecnica. In difesa gioca Lamorte al posto dell’infortunato Botturi(tendinite) e sulla mediana Bovi prendi il posto di Arati accanto a Calzi. Invariato il resto dello schieramento. Da modificare invece il risultato rispetto a Mantova ed in particolare un atteggiamento più da tigrotti: che sa graffiare.