Torino Club, il campione Parolo benedice il campo

La società granata torna finalmente a casa: «Questo è un sogno che diventa realtà»

Finalmente il Torino Club può tornare a casa. Dopo un anno di esilio al “Passo Sella” l’universo granata ieri pomeriggio, alla presenza di Marco Parolo, del sindaco Andrea Cassani e del Delegato Lnd Alessio De Carli, ha tagliato il nastro del nuovo impianto di Via Montello a Gallarate.

Il manto sintetico promesso al momento dell’insediamento della famiglia Parolo è realtà e adesso non resta che completare l’ambizioso programma. Perché il Torino Club, dopo essersi rifatto il look, vuol tornare ai livelli di un lustro fa per risultati e capacità di richiamo sul territorio. «È da un anno che siamo arrivati e finalmente abbiamo il campo – le parole del presidente granata Daniele Parolo – Avremmo potuto inaugurarlo prima ma purtroppo per questioni burocratiche i tempi si sono dilatati. È un manto all’avanguardia, con le tecniche usate nel nord Europa». Il numero uno ha svelato, poi, i piani per il futuro: «Vogliamo che il Torino Club torni ad essere leader della provincia fino agli Allievi e stabilizzarci nelle categorie Regionali, ma per farlo bisogna potenziare tutto dalla base e su questo posso contare su collaboratori validi come Celestino Ciambelli, Secondina Sandri e Carlo Bertolini».

Torino Club che in mezzo secolo di attività ha visto crescere calciatori e, soprattutto, uomini, tutti sotto lo sguardo vigile di Mario Fumagalli, storico presidente che l’anno scorso ha ceduto il testimone proprio a Daniele Parolo per diventare presidente onorario. «È un progetto all’altezza e un sogno che si avvera. Auguro ai ragazzi di divertirsi», le parole di Fumagalli. Tante le annate che hanno scritto pagine memorabili nella storia granata, dagli ’85 di Marco Parolo guidati da Vittorio Praderio fino ai 1997 di Claudio Stillitano, ultima annata tre anni fa a conquistare i Regionali A.

E proprio i 1997 sono stati i festeggiati d’eccezione ieri pomeriggio, con Marco Parolo e Secondina Sandri che hanno consegnato a ogni protagonista di quella cavalcata una medaglia personalizzata, con il capitano Federico Randon, attualmente alla Besnatese in Promozione, che ha espresso significative parole a nome della squadra: «Questo campo è stato per anni la mia seconda casa. Grazie a tutti, in particolare a Secondina Sandri».

Dopo il tributo ai ’97 e prima della partita inaugurale tra i 2004 e 2005 guidati da Praderio e osservati da Patrizio Sala, c’è stato il taglio ufficiale del nastro avvenuto a quattro mani tra Marco Parolo e il sindaco Andrea Cassani, il quale ha mostrato la sua approvazione entusiasta: «Campi così non si trovano in tutta la provincia e sono un vanto per la città. Complimenti alla società e alle persone che collaborano».

E ora non resta che passare ai fatti, magari facendo tesoro delle parole del ds Secondina Sandri rivolte a genitori e giocatori: «Grande sogno e grandi sacrifici. Ora confidiamo in tutti voi».