«Tornare qui? Il sogno più bello. Quella maglia è amore infinito»

Varese Calcio - Scapinello, figlio di Masnago, ora svincolato: «Il mio telefono è sempre acceso per i biancorossi»

Quando, quel 2 dicembre 2014, vedemmo i tacchetti degli scarpini di Denni Scapinello affondare tra i fili d’erba del campo dello Stadio Olimpico, un brivido ci salì lungo la schiena. Era Lazio-Varese, e quel ragazzino dal ciuffo ribelle e le gambe sottili, correva sulla fascia, indossando l’unica e sola maglia che per lui abbia mai avuto un significato: la maglia del Varese. Scapinello, al Varese deve tutto: deve l’essere diventato un calciatore, l’essere diventato un uomo.

«Lo sapete – ci dice Denni, sorridendo -, per me esiste una sola maglia, una sola squadra. Non devo dire io cosa il Varese vuol dire per me, lo sapete tutti. Sono varesino e tifoso di quei colori da sempre, e per sempre». Il giovane centrocampista ha appena terminato la stagione al Cuneo, e si ritrova svincolato. Una stagione non facile per lui, e per la sua formazione: «Ho avuto un’annata difficile: l’infortunio alla spalla mi ha tenuto fuori dal campo tanto tempo, e non sono quindi riuscito a trovare la giusta continuità. Poi siamo anche retrocessi: diciamo che non è stato, né per me, né per i miei compagni, un anno felice o facile».

E, proprio questa sua condizione contrattuale, anzi, non condizione contrattuale, visto che si ritrova a non avere squadra, potrebbe essere la giusta occasione per Scapinello, di incontrare la dirigenza biancorossa (a dire il vero, un contatto ci già sarebbe stato), e chissà, magari tornare a correre dietro a un pallone proprio sotto il Sacro Monte. «Io sono qui. Il mio cellulare è sempre acceso aspettando un’eventuale chiamata del Varese. Ho seguito i biancorossi anche quest’anno: ho visto cose bellissime, un grande campionato e un grandissimo pubblico. Ritornare a Masnago, per me, sarebbe un sogno: il Varese è la mia prima scelta. E lo è sempre stata. Anche l’estate scorsa, quando mi chiamò Giorgio Scapini per giocare la Serie D col Varese (in quel periodo c’era ancora questa eventualità), ma purtroppo avevo già firmato con il Cuneo, e ho preso una strada diversa».

Nelle parole del centrocampista lanciato in Serie B da Stefano Bettinelli la voglia di tornare a giocare davanti al suo pubblico, davanti alla sua curva nord, c’è. E si sente. «Ho voglia di rilanciarmi, ho voglia di giocare. Poi, quest’anno, alcuni compagni di squadra mi hanno parlato bene di mister Giuliano Melosi». Ed è proprio Melosi, e i suoi due moduli (4-3-1-2 e 4-4-2) sono chiave di volta per l’eventuale ritorno di Scapinello in biancorosso. L’esterno alto made in Varese giocò ottime partite nel 4-2-4 di Bettinelli. Ma questa è storia.