Tornate vincitori. Biancorossi, Varese è con voi

Un incredibile bagno di folla per la presentazione in Comune della squadra. La città è scesa in campo

Un bagno di folla e di passione per il Varese calcio. Tanta gente ha riempito ieri mattina il salone Estense del comune di Varese per salutare ufficialmente l’inizio della nuova stagione. Non si aspettava nessuno, forse, una presenza così massiccia del tifo biancorosso. Neppure le tante autorità e i tanti dirigenti seduti al tavolo a raccontare quello che è stato l’ultimo anno e soprattutto quello che sarà da qui in poi la lunga rincorsa al ritorno in serie B. Invece c’erano proprio tutti. Adulti, bambini, famiglie. Hanno voluto tutti quanti applaudire una squadra che dalle ceneri è già riuscita a ricavarsi un nuovo profondo spazio nella sua città. Ad aprire la mattinata non è mancato anche il momento del ricordo nel giorno del lutto per le vittime del terremoto. Il minuto di silenzio di tutto il Varese calcio.

Rosso fuoco, rosso intenso come quello del Varese. Svelata la nuova maglia che i ragazzi di mister Ramella indosseranno per tutta la prossima stagione. Il logo della squadra sempre lo stesso, in grande ben in vista sul cuore, nato lo scorso anno dai padri fondatori Gabriele Ciavarrella, Piero Galparoli ed Enzo Rosa presenti tutti e tre per salutare questo nuovo inizio. A spiccare sul fianco sinistro in ombreggiatura più scura c’è il simbolo di una città

intera: San Vittore, il santo patrono. Rappresentato a cavallo, come il soldato che è stato, con in mano il vessillo della bandiera biancorossa che spicca invece a colori. Sul colletto l’immancabile scritta che suona come un monito e una missione: «Vinci sempre», non una condanna, ma l’augurio che tutto possa andare in quella direzione. Sul petto lo sponsor di Gagà Milano che testimonia ancora una volta l’impegno di Paolo Basile che ha preso il posto di Life collocato appena sopra il numero sulla schiena. L’idea e la realizzazione della madrina Sarah Maestri che non ha potuto essere presente alla presentazione ma ha messo anche la sua firma alla nuova partenza.

«Le grandi squadre hanno tutte un inno che sentono nel cuore. E allora perché il Varese non dovrebbe averne uno?». Il presidente Ciavarrella ha annunciato così l’ascolto della nuova canzone che accompagnerà le partite casalinghe del Varese. Il titolo «Biancorosso nel cuore», scritto dal maestro Paolo Franchini e cantato da Alex Gasparotto con la partecipazione di tanti professionisti. Un inno bello, un inno vero, che non si perdere in qualche «tamarrata» da stadio di troppo, ma che chiama a sé tutta la gente che si porta dietro la passione per questa maglia. La prova del nove, forse, l’emozione di mister Ramella, varesino vero, che subito dal primo ascolto non è quasi riuscito a trattenere l’occhio lucido di uno che il biancorosso l’ha portato con tanto orgoglio e tanto sudore. La squadra è invece rimasta schierata al gran completo prima delle foto di rito. Una missione difficile accontentare tutti sul campo, ma questa serie D può davvero essere alla portata di questi giocatori per ritrovare il passato perduto.

Al presidente Ciavarrella brillano gli occhi quando parla della sua creatura. Un inizio di stagione sotto i migliori auspici: «Questa sala è l’indice gusto, è quello che ci aspettavamo e ancora una volta va a tutti loro il nostro ringraziamento. A coloro che ci sostengono, ci sosterranno che credono in questo progetto. Oggi è davvero l’apertura di una nuova stagione che sarà straordinaria». Una giornata speciale anche per Paolo Basile che quest’anno ha preso in mano in maniera ancora più importante il testimone, e la barra, di questa nave biancorossa: «Vogliamo dare continuità a quello che abbiamo già fatto fin’ora e mi sto impegnando per ristrutturare la società perché la prima squadra è importante, è importante vincere, ma conta ancora di più avere un’ossatura per evitare gli incubi del passato dove un anno il Varese c’è, l’anno dopo fallisce. Ecco, questo non deve più succedere». Essenziali, ma importanti anche le parole del condottiero di questa squadra. Ernestino Ramella ha salutato i suoi tifosi come qualcuno che sa di essere nel posto giusto al momento giusto: «Ho coronato un sogno, sono arrivato qui negli anni settanta come giocatore e mi mancava ancora la possibilità di diventare allenatore biancorosso. Sono molto contento che l’occasione sia arrivata».