Tre squadre, un saluto commosso

Varese, Genoa e Inter vicine nell’ultimo viaggio del guerriero Landini. La casacca biancorossa sulla bara

Nel giorno più triste, il Varese ha voluto rendere omaggio a Spartaco Landini. Un omaggio doveroso, dovuto, sentito, ad un uomo prima ancora che un dirigente, che seppure in pochi mesi ha saputo lasciare un segno tangibile, un’impronta umana.

Al rito funebre, che si è tenuto nella Chiesa della Consolazione di Genova, hanno partecipato tanti grandi del passato, che hanno condiviso la strada con Spartaco. C’era anche Silvio Papini, a rappresentare il Varese Calcio, che è stata l’ultima avventura dirigenziale di Landini, peraltro interrotta per fronteggiare i primi attacchi della leucemia. Papini, per omaggiare Spartaco, ha posato una maglietta biancorossa del Varese sulla bara del direttore sportivo che passò da Masnago nella stagione 2014/2015, l’ultima della lunga militanza dei biancorossi in Serie B. Fu una stagione difficile, che poi coincise con la retrocessione sul campo e con il fallimento societario, prima della ripartenza dall’Eccellenza dell’annata scorsa. Landini arrivò come direttore sportivo e, lottando contro la malattia, cercò di stare il più vicino possibile alla squadra ed al mister Stefano Bettinelli, con cui legò in maniera particolare.

A margine del viaggio a Genova per il saluto a Spartaco, Silvio Papini ci parla così: «Spartaco è stato uno dei nostri, anche se per poco tempo. Chi veste la maglia del Varese, che sia da giocatore o da dirigente, rimane uno di famiglia, uno dei nostri. Ho voluto portare la nostra maglietta, perché non si poteva non portare. Al fianco di quella biancorossa del Varese, c’era anche quella del Genoa con la scritta “Grazie Spartaco”. Sarà stato contento di vedere la nostra maglietta, anche se è stata solo l’ultima avventura di una lunga carriera. Però era giusto rendergli omaggio così, è stato uno di noi e ci lascia un vuoto enorme. Personalmente, perdo un amico, un’ottima persona, che per quel poco o tanto tempo che ho avuto modo di trascorrere con lui, mi ha insegnato davvero tanto».

Oltre alla rappresentanza del Varese, c’erano tanti campioni presenti a Genova, a partire da due colonne della Grande Inter di Herrera come Mario Corso e Luisito Suarez. Quella Grande Inter di cui Landini fece parte, e con cui vinse una Coppa dei Campioni. C’era Carletto Soldo, che con Landini condivise una parte dell’esperienza nerazzurra e che è stato un grande ex del Varese, oltre a Riccardo Sogliano, amico fraterno di Spartaco. Non è voluto mancare il presidente Aldo Spinelli,

che volle Landini come direttore sportivo nel Genoa di Bagnoli che diventò grande anche in Europa. Una folla oceanica ha voluto rendere omaggio ad un grande del calcio italiano, che Varese ha avuto l’onore di apprezzare e conoscere nell’ultima sua stagione. Se ne è andato via troppo presto, a 73 anni, stroncato da una leucemia, ma il ricordo che ha lasciato è indelebile e l’affetto di ieri è la dimostrazione di tutto ciò.