Udienza pre fallimentare rinviata. Il giudice invita a trovare un accordo

Il Varese ha dimostrato di essere solvente: tramonta a questo punto l’ipotesi fallimento

Udienza prefallimentare Varese Calcio: tutto rinviato al 5 luglio. E il giudice del tribunale di Varese Nicola Consentino invita le parti a trovare un accordo entro quella data. La società calcistica guidata dal presidente Aldo Taddeo ha dimostrato in sede d’udienza di essere solvente: l’ipotesi fallimento tramonta. A presentare istanza è stato un solo creditore, non un dipendente, ma un fornitore di servizi. Fornitore che avrebbe contestato il mancato pagamento di quattro fatture, da dicembre a maggio, per un ammontare complessivo di 23 mila euro. «A noi ne risultavano 18mila – commenta Taddeo dopo l’udienza di ieri – ma avrà calcolato anche la parcella degli avvocati».

In sede di udienza ieri il creditore ha presentato al giudice le quattro fatture in questione. «Noi ne abbiamo contestate tre – precisa Taddeo – c’è un piccolo debito nei confronti di questa persona ma è relativo esclusivamente a una delle quattro fatture presentate». Si parla di circa 3mila euro. «Per quanto concerne il resto – aggiunge il presidente – consideriamo il fornitore inadempiente. Abbiamo tra l’altro agito di conseguenza rescindendo l’accordo commerciale in essere con lui con Pec certificata».

Dopo la contestazione di tre delle quattro fatture presentate dal creditore il giudice fallimentare ha chiesto al Varese Calcio, Taddeo era presente, se la società era solvente. «E abbiamo dimostrato di esserlo grazie alla ricapitalizzazione – spiega Taddeo – a quel punto il giudice ha rinviato l’udienza al 5 luglio invitando le parti a trovare un accordo». Se una società dimostra di essere solvente l’ipotesi fallimento sfuma: il resto è appunto un accordo tra le parti. Accordo che dovrà essere trovato. Taddeo aggiunge: «C’è stata una ricapitalizzazione importante. In questi giorni stiamo incontrando i fornitori, e altri ne incontreremo prossimamente, in modo da sanare, poco a poco le pendenze in essere. Noi siamo – dice Taddeo – gli uomini del fare. Le parole non ci interessano, badiamo ai fatti. E i fatti sono che abbiamo i capitali, stiamo incontrando i fornitori e continueremo a farlo e regoleremo eventuali pendenze. Il resto sono chiacchiere». Il giudice ha di fatto disposto un rinvio proprio affinchè le parti possano accordarsi. Il divario è notevole (23 mila contro 3 mila euro sono una forbice abbastanza ampia) ma la solvenza è stata garantita. Il giudice non ha emesso a carico del Varese Calcio alcuna ingiunzione di pagamento invitando appunto le parti a trovare un accordo. Il 5 luglio si torna in aula.