Ultima chiamata per la Lega Pro. Ma la D si muove e il tempo stringe

Varese Calcio - Con il “no” della Figc resterebbe possibile solo un ricorso. Il mercato però è vivo. E non aspetta

L’idea, ambiziosa e in linea con le volontà del Varese Calcio – chiare dal giorno stesso della sua (ri)fondazione – di tornare il prima possibile tra i professionisti, si è bloccata su due problemi principali: il nome scelto (Sporting Varese non passerebbe in consiglio federale) e il cambio di sede richiesto dallo Sporting Bellinzago (partner, fondamentale, del progetto grazie alla vittoria nello scorso girone A di serie D e quindi al titolo per entrare nei pro), che avrebbe già spostato i suoi uffici nel 2015 e non potrebbe quindi farlo una seconda volta senza attendere i due anni previsti da regolamento.

Questo stop, arrivato in via ufficiosa nei giorni scorsi da fonti interne alla Figc, impone così una scelta difficile e sofferta, ma forse necessaria: un eventuale – e, perché no, nel complesso anche comprensibile – ricorso ritarderebbe ulteriormente una risposta che deve invece arrivare al più presto in modo da poter programmare il futuro, sia esso in Lega Pro o, come appare ormai probabile, in serie D. Il tempo c’è ma comincia a stringere: a dirlo, senza troppi giri di parole, è il mercato, la cui data zero (primo luglio, giorno in cui si possono “firmare” i giocatori) è ormai alle porte.

Il Varese è già in movimento da mesi: lo testimoniano le conferme (Giovio, Gazo, Luoni, Lercara Zazzi, Simonetto, La Marca), alcune partenze (Marrazzo, Capelloni) e i contatti registrati nelle scorse settimane. Abboccamenti interessanti – per entrambe le parti: chi non vorrebbe vestire la maglia biancorossa e giocare per un pubblico come quello del Varese? – che sono però rimasti sospesi nell’incertezza. Così, come normale che sia, giocatori e procuratori non sono rimasti fermi. A oggi le occasioni che appaiono ormai sfumate sono diverse,

a partire da quel Cristian Bertani, cercato anche dalla Varesina ma molto più vicino alla rinascita (dopo la lunga squalifica) in biancorosso, che ha invece trovato casa nel vicino Piemonte, a Gozzano. Discorso analogo per il difensore classe ’96 (fuoriquota) ex Lavagnese e di proprietà del Genoa Federico Brusacà, che su Facebook ha confermato agli amici di essere diretto in Lega Pro (i rumors parlano di un approdo a Lumezzane), per la mezzala Davide Balestrero (’95 ex Lavagnese, conteso tra Novara e Monopoli) e soprattutto per l’esperto (e vincente) centrocampista Marco Perini (’85), ex Carpi, Grosseto e Albinoleffe, pronto a siglare un biennale a Chiasso. A questo si aggiunge poi la concorrenza, che non ha certo atteso con le mani in mano la situazione, dimostrando che muoversi per tempo permette una diversa programmazione (è il caso della Varesina, che ha già messo a segno i colpi Anzano e Castagna) ma anche che più passa il tempo e più ci si potrà trovare a mettersi i bastoni tra le ruote tra società vicine (Varese, Varesina, Pro Patria, Legnano; ma anche piemontesi, milanesi e brianzole): così, per esempio, il bomber verdeoro Carlos Clay França – super bomber della serie D, con 27 reti a Lecco l’anno scorso, 27 quello precedente a Cuneo, 29 nel 2013/2014 a Rapallobogliasco – ha ascoltato le idee e proposte della Pro Patria e insieme a lui anche Donato Disabato, ex Varese pronto a riabbracciare la maglia del cuore ma rimasto in stand-by. Insomma, il mercato non dorme. E tantomeno aspetta: è arrivato il momento di prendere una decisione definitiva (e comunicarla) per il futuro del Varese Calcio.