Una maglia e la sua storia. Da onorare e rispettare

Il punto di Alan Tonetti

È finita la stagione della Pro Patria? Il cuore dice no, la testa però va in direzione opposta. Qual è il problema? Il problema è il gruppo, il senso di appartenenza, l’obiettivo stagionale che è passato dall’essere un obiettivo di gruppo al divenire l’obiettivo dei singoli.

Non se ne faccia di tutta un’erba un fascio, ci mancherebbe, ma si fa fatica a vedere compattezza in un gruppo da cui ha preso le distanze lo stesso allenatore; da tre settimane a questa parte qualcosa si è rotto, la sconfitta con il Monza sta costando molto di più che 3 punti sul campo, la squadra biancoblù la sta pagando con il disgregarsi dei pezzi. Però c’è stata la festa per i 98 anni, in un clima surreale certo, ma una festa vicina a quella del centenario, anche in una generazione social come quella di questi giorni, qualcosa vorrà pur dire. C’erano le vecchie glorie, c’erano i tifosi, c’erano i giocatori di quest’anno e c’era un clima surreale; non ce ne voglia nessuno: ma tutto sembrava, meno che una festa. Eppure da lì bisogna ripartire, dal senso di appartenenza.

Alcuni tifosi attaccano Bonazzi, Bonazzi attacca il gruppo che non c’è, qualcuno forse pensa davvero al fatto che a fine stagione cambierà casacca e che non importa il destino della squadra. Persino capitan Santana ha lasciato trapelare malumore nei confronti di un giocattolo che non è più quello di un mese fa: non lo ha fatto in maniera ufficiale, ma anche a lui l’atteggiamento di sufficienza di alcuni compagni non piace. Qualcuno dice che non ha capito che sta giocando in serie D, noi crediamo che l’impegno durante una partita di calcio debba arrivare anche se giochi in terza categoria, per rispetto della maglia che porti, per rispetto di chi ti viene a vedere, per rispetto dello sport, per rispetto di se stessi.

Rispetto, una parola che viene semplice associare a Patrizia Testa, perchè lo merita, a prescindere, per gli sforzi che sta facendo per la squadra del cuore. A lei e al suo staff, ancora una volta, il compito di ricostruire il giocattolo, di farsi rispettare, di far rispettare una maglia con una storia lunga 98 anni.