Una nuova casa del basket. Targata Ignis Varese 1960

Il terzo polo della pallacanestro giovanile varesina investe

Una nuova palestra dedicata al gioco della pallacanestro (ma non solo) nella città della pallacanestro. Una nuova palestra per coltivare un sogno nato la primavera dello scorso anno, quando – sotto l’egida di un nome che racchiudere la storia cestistica più pura e vincente di questa città, Ignis – un gruppo di innamorati di basket ha deciso di lanciare un nuovo progetto a misura di giovane.

A margine della presentazione dell’avventura continentale targata HS Varese, avvenuta ieri a Palazzo Estense, ecco una notizia per nulla banale in una Città Giardino che ama l’arancia che rotola sul parquet quasi di default, ma pare spesso e volentieri latitante nel momento di investire risorse per dare manforte a tale passione. Un gruppo di privati è disposto a investire per la costruzione di una struttura polifunzionale che diventerebbe la nuova casa del Basket Ignis Varese 1960, società che ha visto ufficialmente la luce nei primi mesi del 2016 e ha lanciato il terzo polo giovanile varesino dopo Pallacanestro Varese e Robur et Fides.

La Ignis, presieduta da Fabio Tedeschi e capace di coinvolgere nel suo intento – tra gli altri – ex campioni del calibro di Dodo Rusconi (diventato responsabile dell’area tecnica), Aldo Ossola e Fabio Colombo (dirigenti), nonché Gianfranco Ponti come finanziatore e catalizzatore di sponsor, avrebbe già avviato i contatti con il Comune per trovare l’area adatta alla realizzazione dell’opera. Sarà una struttura professionale, termine non buttato lì a caso: «L’intenzione è quella di avere una sede per far crescere dei veri professionisti dello sport – affermano infatti dall’entourage gialloblu – e dove poter insegnare la nostra filosofia».

Una filosofia che abbraccia – come più volte spiegato al lancio dell’idea – precisi capisaldi tecnici e morali: la gratuità delle iscrizioni, con l’unico “costo” dell’impegno da parte dei ragazzi fin dalle selezioni, il rispetto assoluto dei compagni di squadra e degli ambienti di gioco, l’attenzione alla preparazione atletica e motoria, indispensabile nell’età dello sviluppo.

Una filosofia che, però, non ha al momento ancora una vera casa: la Ignis, che conta di una settantina di iscritti dal minibasket fino agli under 12, si divide tra la palestra dell’Insubria a Bizzozero e quella dei Salesiani di via San Giovanni Bosco. Con il passaggio in programma lo “spin off” di un passato che guarda al futuro non solo la troverà presto, ma dimostrerà una volta di più a scettici e detrattori la volontà di fare sul serio nell’inseguire ad occhi aperti il sogno di riportare un giovane “made in Varese” nella serie A del basket.