«Varese bianca come luce e rossa come passione»

Stasera premiate dieci dichiarazioni d’amore per l’Openjobmetis: «Passa la Stella e capisci cosa vuol dire piangere per questa maglia»

La loro passione per i colori biancorossi li ha ispirati nella composizione delle frasi che la giuria del concorso ha selezionato fra oltre cinquecento “dichiarazioni d’amore”. E così questa sera, per i dieci vincitori di “Tifo Openjobmetis perché”, arriverà il momento della speciale premiazione: un aperitivo natalizio, in compagnia di Gianmarco Pozzecco e della sua squadra, nella sede varesina (in via Carrobbio) dell’agenzia di lavoro interinale, main sponsor di Pallacanestro Varese.

«E per me, che sono tifosa da sempre, sarà come realizzare il sogno di tutta una vita – racconta , 52 anni, premiata per la frase “Ho i colori biancorossi tatuati sulla pelle e incisi nel cuore” – Sarà un’emozione enorme, perché ho vissuto da abbonata lo scudetto della Stella e il Poz è il mio idolo, il primo a cui questa sera chiederò di fare una foto insieme». Con la speranza che il coach biancorosso regali a Varese quel traguardo in cui il popolo di Masnago crede fortemente. «Io sono estremamente fiduciosa: credo che Gianmarco ci porterà ai playoff, anche grazie a giocatori come Kuba Diawara e Kristjan Kangur, che spero rientri il più presto possibile dal suo infortunio».

, varesina d’azione, ha scoperto il basket proprio dopo il suo trasferimento sotto le Prealpi. Ed è stato amore a prima vista. «Sono originaria di Sestri Levante ma vivo a Varese fin dagli anni ’80 – racconta l’autrice della frase “Tifo Openjobmetis perché la vita è biancorossa: bianca come la luce, rossa di passione”, firmata insieme al figlio 17enne – Il ritorno del Poz a Varese è un’emozione incredibile, che ci fa tornare a sperare di poter un giorno rivincere lo scudetto. Mi piace l’atmosfera che si respira al palazzetto e in generale apprezzo l’intero mondo della pallacanestro, costruito su pilastri come la passione, la vitalità e la correttezza, che nel calcio invece mi sembrano essere ormai sempre meno presenti». Da qui, da mamma, la soddisfazione maggiore: «Quella di aver trasmesso questa mia passione a mio figlio Filippo, che gioca a basket in una squadra giovanile».

“Quando sono nato, la prima parola non è stata mamma, ma Forza Varese” ha scritto , classe 1972. «Purtroppo ero davvero troppo piccolo negli anni gloriosi dei tanti trionfi, ma già nel 1980 ho iniziato a frequentare il PalaWhirlpool e sono un abbonato fin dal 1986 – racconto il tifoso vincitore – Credo che questa squadra possa inserirsi nel gruppetto a ridosso delle migliori: non possiamo lottare per il titolo, ma i playoff sono un obiettivo alla nostra portata, come ha dimostrato la vittoria ottenuta sul difficile campo di Brindisi». Il Poz idolo “fuori categoria”: la prima foto della serata sarà con il coach quindi, ma anche la seconda ha già un protagonista prenotato. «Diawara, per il cuore e il carisma».

«Non ho ancora provato cosa voglia dire veder nascere un figlio, ma credo che l’emozione che vivrò questa sera sia paragonabile» esordisce , 40 anni. “Tifo Openjobmetis Varese perché dopo lo scudetto della Stella ho capito cosa voglia dire piangere per questa maglia”, ha scritto. «E stasera sarà una gioia immensa, una delle poche che il momento generale ci riserva, per me che sono un imprenditore».
Parola d’ordine: fiducia. «Mai in questa stagione ho avuto paura o mi sono preoccupato per i risultati, perché la verità è che potevamo vincere anche con Reggio Emilia, Venezia e Milano». E infine un ringraziamento, sentito: «A tutti coloro che in questi anni hanno fatto in modo che il grande basket, a Varese, continuasse a vivere, a dispetto di altre realtà dove tutto è tristemente finito».